alla presidenza della Conferenza Episcopale Italiana. Il prescelto, però alla fine, è stato Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia, che è succeduto ad Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova. Sono stati proprio i vescovi italiani a indicare la rosa dei 3 candidati, all'interno della quale Papa Francesco ha scelto la nuova guida dell'episcopato. Oltre a Montenegro, che è stato nominato cardinale proprio da Francesco, i vescovi hanno indicato nella terna anche il cardinale di Perugia Bassetti e il vescovo di Novara Francesco Giulio Brambilla. Francesco ha optato per Bassetti, discepolo di don Milani e nominato cardinato proprio dall'attuale Papa. Il Pontefice ha parlato ieri proprio con Montenegro a Roma, forse, per spiegare la sua scelta oppure per organizzare una sua nuova visita nella diocesi agrigentina. E' risaputa la grande stima che in lui ripone Francesco che aveva avuto modo di conoscere Montenegro nel corso del suo primo viaggio da Pontefice, nell'isola di Lampedusa, dove lo aveva voluto accanto mentre rendeva omaggio ai migranti morti nel Mediterraneo. Montenegro è arcivescovo di Agrigento dal febbraio 2008, quando succedette a Carmelo Ferraro. Dal maggio 2013 è già presidente della Commissione episcopale per le migrazioni della Cei. Il Papa gli ha dato la porpora di cardinale il 19 aprile 2015. Una scelta giunta a sorpresa perché mai nella storia era stato indicato come cardinale un vescovo proveniente una diocesi "periferica" come quella di Agrigento. Da quel momento l'escalation di don Franco, nato a Messina da padre carabiniere, non si è più fermata: è diventato membro del Pontificio consiglio della pastorale per i migranti e gli itineranti e del Pontificio consiglio "Cor Unum". Poco dopo è stato eletto presidente della Commissione episcopale per il servizio della carità e la salute della Cei, nonché presidente della Caritas italiana e della Consulta ecclesiale degli organismi socio-assistenziali. Adesso è stato tra i 3 candidati per presiedere la Cei. Già questo un grande risultato.