quella ridisegnata dal governo Musumeci e che, pertanto, diventa definitiva. I ministeri della Salute e dell'Economia hanno dato parere favorevole al piano della Regione che porterà all'aumento di 1.700 posti letto, 264 per pazienti acuti, gli altri di lungodegenza e riabilitazione, e al taglio di 196 primari, 89 nel settore pubblico e 107 in quello privato. Il piano approvato è quello che ha confermato l'ospedale di Sciacca – Ribera come Dea di primo livello, e cioè struttura di grandi dimensioni, al pari del San Giovanni di Dio di Agrigento. Nel bacino sanitario Agrigento – Caltanissetta in cui rientra il Giovanni Paolo II, Dea di secondo livello e cioè grande polo con all'interno reparti di ogni disciplina, è il Sant'Elia di Caltanissetta. Scatta adesso la fase due: ogni Asp ed ospedale stilerà un proprio atto aziendale contenente, per le varie strutture, i dati generali, e verrà anche approvata la mappa del fabbisogno del personale sulla base della quale entro qualche mese verranno pubblicati i bandi per coprire i vuoti d'organico anche se, per ciò che riguarda i Pronto Soccorso, la rete dell'Emergenza e gli infermieri, alcuni bandi sono già stati pubblicati nei mesi scorsi. L'assessorato regionale alla Sanità, guidato da Ruggero Razza, sta mettendo a punto il decreto di approvazione definitiva della rete che aprirà di fatto la nuova stagione dei concorsi, fermi dal 2012. Le oltre cinquemila assunzioni previste potranno partire solo dopo l'approvazione delle nuove piante organiche da parte delle 18 aziende sanitarie ed ospedaliere siciliane. Dalla commissione Affari Istituzionali dell'Ars, intanto, è arrivato il via libera alla nomina dei nuovi direttori generali di Asp ed ospedali che potranno pertanto insediarsi. Ed è al nuovo manager della sanità agrigentina, Giorgio Giulio Santonocito, che oggi si rivolge il segretario provinciale della Cgil. L'approvazione della rete ospedaliera e i successivi atti, scrive Massimo Raso, devono consentirci di affrontare, in termini organici e strutturali, i problemi della sanità agrigentina in cui si registrano tante luci e potenzialità ma anche tante ombre e criticità. Occorre costruire un doppio livello di rapporti sindacali, prosegue la Cgil: quello con le strutture interne all'Asp e quello con le organizzazioni confederali per affrontare i temi della salute in provincia. L'obiettivo condiviso, conclude il segretario provinciale della Cgil, deve essere quello di costruire una sanità che sia sempre più vicina ai territori e al bisogno di salute dei cittadini e risolvere finalmente problemi atavici che ci trasciniamo da troppi anni.