Costano circa 7 milioni di euro. Lavoratori che, da quando finalmente la nuova rete ospedaliera è stata approvata, guardano con estrema attenzione alla possibilità che, finalmente, vengano banditi i tanto attesi concorsi, per poter uscire dalla condizione di precariato nella quale si trovano da anni. Nel frattempo, però, gran parte di loro rischiano di doversi fermare. Sì, perché secondo le indiscrezioni degli ultimi giorni il manager dell'Asp Salvatore Lucio Ficarra sarebbe orientato a bloccare la proroga degli incarichi a tempo determinato per quegli operatori che abbiano superato i trentasei mesi di servizio. Scenario che preoccupa, anche perché se si concretizzasse l'attività degli ospedali potrebbe subire gravissimi rallentamenti. Una sanità, quella agrigentina, che, infatti, si regge sull'attività svolta dai contrattisti. Oggi Ficarra ha dovuto annullare la sua presenza a Ribera, dove era stato invitato da Carmelo Pace per un'assemblea sindacale incentrata sull'illustrazione della nuova rete ospedaliera e sulle refluenze per il Giovanni Paolo II e il Fratelli Parlapiano. Si dice che sia andato a Palermo, in assessorato, a cercare di accertare se il rinnovo dei contratti, pur previsto giuridicamente, possa eventualmente esporre l'amministrazione a eventuali azioni risarcitorie. Quelle stesse azioni risarcitorie sulle quali, come si ricorderà, si incentrava la famosa discussa comunicazione che ciascun lavoratore avrebbe dovuto sottoscrivere, impegnandosi a non adire le vie legali nei confronti dell'Asp. E, in effetti, un anno fa il giudice del lavoro condannò l'Asp di Trapani a risarcire un lavoratore precario, destinatario di più incarichi scaduti e rinnovati, oltrepassando i 36 mesi di servizio. C'è preoccupazione tra i lavoratori, perché i lavoratori titolari di contratto a tempo determinato, ancorché in condizione di sofferenza e di precariato, in buona sostanza sono gli stessi che fanno funzionare gli ospedali. Si teme così che il blocco delle proroghe possa paralizzare l'attività assistenziale garantita in ospedale. La Regione, dal canto suo, ha previsto attraverso una circolare la possibilità di prorogare regolarmente i contratti ne confronti di quei lavoratori in possesso dei requisiti. Se ne saprà di più a breve. Ad essere preoccupati non sono solo i lavoratori precari, ma anche quelli assunti a tempo indeterminato, compresi gli stessi direttori delle varie unità operative, i quali temono la paralisi. Nei giorni scorsi il direttore sanitario dell'Asp Silvio Lo Bosco, che nel frattempo ha ricevuto un prestigioso incarico, all'interno dell’equipe della Società italiana di chirurgia vascolare ed endovascolare, aveva detto che il piano delle assunzioni, quelle che non si erano fatte nel passato, sarebbe scattato nel breve volgere di poco tempo. Vedremo come andrà a finire.