La sigla sindacale aveva tirato un sospiro di sollievo, dopo che il consiglio dei ministri aveva modificato le norme contestate proprio dalla CGIL, sindacato che aveva convocato per domenica prossima, 28 maggio, un referendum. Quesito che quindi non ha avuto più senso portare avanti e che poco tempo fa è stato annullato. La vittoria della CGIL si è rivelata, però, solo apparente, in quanto adesso è la nuova normativa sul lavoro occasionale ad essere rinetuta, dal sindacato, poco idonea, poiché in pratica introduce nuovi tipi di voucher.In un comunicato diffuso oggi da Massimo Raso si legge, infatti, che “le proposte in discussione, sulle quali mai si è realizzato un confronto con i sindacati e con la Cgil in particolare, contravvenendo agli impegni formalmente e ripetutamente assunti dal Governo, prefigurerebbero il ritorno, con norme peggiori, ai voucher che Parlamento e Governo hanno cancellato poche settimane fa”. Per il sindacato i voucher, soprattutto in Sicilia, hanno rappresentato non uno strumento per contrastare disoccupazione e lavoro nero, bensì un mezzo per un ulteriore precarizzazione del lavoro, in una Regione in cui il tasso di occupazione resta tra i più bassi d’Italia. Adesso – si continuana leggere nel comunicato stampa - si sta cercando di far rientrare dalla finestra, ciò che con le nostre firme e la nostra iniziativa e mobilitazione, abbiamo fatto uscire dalla porta. Si tratta di un tentativo – dichiara il rappresentante della CGIL - inqualificabile e inaccettabile. E sarebbe anche la prima volta nella storia della Repubblica che un Governo e la sua maggioranza intervengano con un provvedimento legislativo opposto a quello emanato poco prima con il fine di evitare una prova referendaria. Questo configurerebbe una sostanziale violazione dell’art. 75 della Costituzione e costituirebbe un atto irrispettoso nei confronti della Suprema Corte di Cassazione che si è appena pronunciata in proposito”.
“Per la Cgil – si legge nella nota - si tratterebbe di un palese atto di spregio nei confronti di tutti coloro che firmarono a sostegno del quesito referendario per abrogare i voucher e di una vera e propria lesione della democrazia, essendo evidente la spregiudicatezza con la quale si è legiferato poche settimane fa al solo scopo di impedire agli elettori di pronunciarsi”. Nei giorni scorsi, Massimo Raso, assieme Piero MANGIONE, Enzo BALDANZA e Franco VIRONE sono stati in Prefettura a chiedere che il Prefetto rappresentasse al Governo il loro appello.