visto che in precedenza i lavori consiliari erano stati convocati per lunedì prossimo. Questione che ha reso più tesi del solito, negli ultimi giorni, i rapporti tra maggioranza e opposizione, con una conferenza dei capigruppo convocata in fretta e furia dal presidente Pasquale Montalbano appena quarantotto ore prima, posto che la coalizione Valenti, che non ha più i numeri, è costretta a procedere nelle sedute di prosecuzione.
L'opposizione ha disertato i lavori di ieri. Lo ha fatto per scelta e per protestare nei confronti dell'amministrazione comunale, dissentendo sul metodo operativo e, evidentemente, valutando in maniera negativa quella che viene considerata grave sbadataggine di fondo su un punto così importante del quale, stando alla rincorsa improvvisa tra telefonate, riunioni e convocazioni formali, probabilmente ci si era dimenticati.
Il punto è passato con i soli consiglieri di maggioranza presenti. Per la verità dall'opposizione un esponente c'era: Alessandro Curreri, capogruppo pentastellato. Decisione, quella di garantire presenza e voto, che sembra avere acuito ulteriormente la spaccatura all'interno del Movimento 5 Stelle. Ma prima che il Consiglio si riunisse era stato anche Fabio Termine, leader di Mizzica, a non nascondere il proprio disappunto, lamentando i tempi stretti imposti alla vicenda, parlando apertamente di gestione approssimativa dei lavori consiliari. “La programmazione dell’attività consiliare – ha detto Termine precisando di non essere stato presente per impegni precedentemente assunti non aspettandosi di questa convocazione dell'ultimo momento - deve essere fatta in maniera nettamente diversa e con il dovuto rispetto istituzionale: lo farò presente nei luoghi opportuni molto presto”.
“Ormai non ci sorprendiamo più di niente, questa amministrazione ci ha abituati a tutto e al contrario di tutto”. A parlare così è Salvatore Monte, consigliere di Sciacca al Centro, che mette in evidenza la difficoltà di chi vuole esercitare con scrupolo e coscienza il proprio compito di rappresentante dei cittadini di fronte a quella che l'ex assessore definisce “evidente approssimazione di una giunta dove la destra non sa cosa faccia la sinistra”.
“Ma l'urgenza dell'approvazione di questo punto rispondeva ad un'esigenza obiettiva”, ribatte Vincenzo Bonomo, consigliere comunale del Partito Democratico. A giudizio del quale “se erano stati legittimi i dubbi espressi dai consiglieri di opposizione in commissione Sanità, preferendo rimandare, visti i tempi risicati, ogni considerazione di merito sul punto alla successiva seduta consiliare, fatico a capire poi perché in aula non si siano presentati”.
Una questione che alimenta le polemiche ma che, al tempo stesso, riguarda un punto, il Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile e il Clima, senza il quale il comune non potrebbe accedere ai bandi per ottenere finanziamenti specifici in materia di sviluppo ed efficientamento energetico.