Fatto sta che a quasi un anno dal maxiavvelenamento di cani randagi di contrada Muciare, a Sciacca stavolta nel mirino sono finiti i gatti. Una vicenda già nota in città ma che oggi assume le connotazioni peggiori dopo che sembra essere stata appurata la natura certa dell'episodio.
Riepiloghiamo i fatti. Oltre una dozzina di felini, tutti di proprietà di una donna di Sciacca, sono stati trovati morti la scorsa settimana in pieno centro abitato, all'interno di una corte condominiale situata in via Cappuccini. Animali stecchiti per terra con, accanto, le loro stesse feci, di colore innaturale, e sangue dal muso. Inizialmente era stata avanzata l'ipotesi di una epidemia che, tuttavia, stando a quanto si apprende nelle scorse ore, è stata definitivamente esclusa dopo i controlli di routine e le analisi di laboratorio effettuati sui gatti dall'Istituto Zooprofilattico di Palermo. E mentre è stata inoltrata una denuncia contro ignoti alla procura della Repubblica di Sciacca da parte della proprietaria dei mici, adesso è in corso un altro di po di esame, ossia quello tossicologico, per risalire al tipo di veleno che è stato usato.
Una vicenda tristissima, naturalmente, per la quale, almeno si spera, stavolta si riusciranno ad individuare i responsabili. Ma è anche un episodio, quello di cui vi stiamo parlando, che rischia anche di riaccendere i peggiori dei riflettori possibili sulla città di Sciacca, quelli della gogna mediatica social contro un'intera comunità. Quegli stessi riflettori che, nessuno puo' certamente dimenticarlo, si erano accesi lo scorso anno dopo i fatti di Muciare.
Superfluo dire che niente e nessuno può né potrà giustificare questa nuova assurda mattanza, e niente e nessuno lo farà. Ha fatto benissimo, dunque, la proprietaria dei gatti, a rivolgersi alle autorità competenti.
Ma Sciacca era, è e rimane una comunità in massima parte assolutamente perbene, che non merita, per colpa dell'idiozia di un singolo o di pochi scellerati senza scrupoli, di essere additata come collettività che avvelena gli animali. E oltretutto in questa circostanza non c'entra nemmeno il fenomeno del randagismo, su cui ovviamente bisogna fare di più e meglio. No, perché i gatti avevano una proprietaria.