Rappresenta l’ancora di salvezza per molte amministrazioni comunali, strette nella morsa dei finanziamenti nazionali e regionali ridotti al lumicino . Tutti i sindaci, chi più, chi meno, attingono a questa risorsa . A Sciacca da anni si polemizza sul fatto che al Carnevale viene destinata una parte considerevole dei proventi dell’imposta di soggiorno a discapito di quei servizi al turista che, pur essendo la finalità principale, vengono alla fine penalizzati. Ebbene, ad Agrigento non sono da meno e l’ultima polemica politica investe, di riflesso, proprio la città di Sciacca. A sollevarla il consigliere del Movimento 5 Stelle Marcella Carlisi in relazione all’acquisto, da parte del sindaco Lillo Firetto, di alcune pigne realizzate da maestri ceramisti saccensi con, appunto, i proventi dell’imposto di soggiorno. Stiamo parlando di 1600 euro spesi dalla giunta Firetto per comprare ceramiche di Sciacca da utilizzare per abbellire la città dei Templi. Sindaco responsabile di avere prelevato dal gruzzoletto dell’imposta di soggiorno 1600 euro per spese che per il consigliere Marcella Carlisi sono di rappresentanza e non hanno niente a che vedere con la promozione turistica della città di Agrigento. Non solo, per l’esponente 5 Stelle l’aggravante sarebbe che le pigne in ceramica non sono state realizzate da artigiani locali, ossia di Agrigento, ma da ceramisti di Sciacca. E poi, sostiene il consigliere Carlisi, in vista del Mandorlo in Fiore non sarebbe stato meglio dotare la città di gabinetti pubblici funzionanti?
Intanto, anche le pigne saccensi acquistate dall’amministrazione guidata da Lillo Firetto per abbellire la città dei Templi finiscono nel calderone delle polemiche politiche sull’utilizzo dell’imposta di soggiorno.