che hanno rivelato tutta la propria capacità di interpretare in chiave allegorica i fatti del nostro tempo, attraverso un lavoro preparatorio certosino e dall'impatto espositivo a dir poco straordinario, che solo l'atavica indisponibilità dei capannoni ha impedito che fosse ancora più eccezionale. Sciacca si rivela la vera patria della cartapesta, un'arte che per fortuna è riuscita a tramandarsi di padre in figlio e oggi è stata suggellata da carri quasi irripetibili, con movimenti scaturiti da sperimentazioni architettoniche in qualche caso senza precedenti. È unanime la considerazione relativa al difficile compito che i giurati hanno dovuto affrontare verso un responso finale che, forse mai come quest'anno, appare incerto.
Ma a rendere quasi irripetibile il Carnevale 2019 non sono stati solo i carri allegorici. No, a rivelarsi incomparabili sono stati anche i costumi dei gruppi, il loro make up: tra eleganza e glamour, ricercatezza e stile. E poi: musiche, coreografie, spettacolo, con una qualità molto positiva espressa anche dai minicarri, a dimostrare ancora una volta che il futuro dal punto divista artistico è roseo. Il bilancio complessivo è dunque favorevole.
Se dal punto di vista artistico e dell'innovazione nella tradizione il Carnevale può far dormire ancora a lungo sonni tranquilli, sul piano organizzativo e del corretto funzionamento di una macchina gestionale gigantesca e per ovvie ragioni vulnerabile, soprattutto quest'anno non si può non rilanciare il tema di uno spettacolo di altissimo livello al quale non è più comprensibile che continui ad essere gratis. L'introduzione del ticket d'ingresso, sperimentata con successo ad Acireale, il cui Carnevale, inutile nascondercelo, pur non essendo certamente migliore del nostro oltre lo stretto è ancora quello più famoso, fa capire perfettamente l'esigenza di monetizzare la qualità e la capacità di attrazione che la festa in maschera saccense riesce ad esercitare. Modalità possibili per ottenere questo risultato ce ne sono a bizzeffe, anche se l'ubicazione in centro storico lascia immaginare criticità non indifferenti. Problema, quello del centro storico, che riguarda questioni ben più importanti, che attengono ad esigenze di sicurezza che a fine festa, puntualmente, fanno tirare a tutti un sospiro di sollievo. La suggestione di uno scenario meraviglioso non può far perdere di vista il tema di una capacità delle strade sciacchitane di accogliere certo fino a duecentomila persone, stima riguardante fortunatissima giornata di domenica 3 marzo. Una kermesse tanto grande quanto difficilmente gestibile, in un ambito nel quale è difficile non lasciare niente al caso, così come avvenuto stanotte, quando durante la fase preparatoria del rogo il carro di Peppe Nappa ha perso la testa, oppure prima ancora quando centinaia di persone che affollavano la piazza hanno rischiato di finire schiacciate contro le transenne di sicurezza. Ad accorgersene è stato lo stesso presentatore Accursio Scarpitta, sceso dal palco per aiutare il carrista Vincenzo Cucchiara a far tornare la situazione alla normalità.
No, non è certamente normale tutto questo. Ma è il Carnevale, e se l'idea è quella di farlo crescere ulteriormente bisognerà pur fare i conti con una situazione che non può certamente registrare altri episodi come quello del giovane precipitato da un muretto di quattro metri e le cui condizioni, malgrado venga tenuto in coma farmacologico, per fortuna non sono disperate.
Sembra essere tornata alta l'emergenza sugli abusi di alcol soprattutto tra i giovanissimi. L'immagine di migliaia di adolescenti con in mano tanto di bottiglia di vino o cannuccia vicina alla bocca pronta per l'uso è di una tristezza indicibile, e impone a tutti una riflessione.
A dare una mano alla riuscita della festa sono state sicuramente le condizioni meteo. Oltre al Carnevale, anche la Futuris, che in fretta e furia ha dovuto organizzare la manifestazione, sicuramente ne ha tratto un beneficio. Se questa è la strada per organizzare la festa saccense, allora bisogna subito fare un nuovo bando o avviso pubblico che permetta un affidamento pluriennale ad una società. Perché per un evento del genere occorre sicuramente puntare su quella programmazione che si può pianificare solo ed esclusivamente attraverso la possibilità di un contratto di almeno 5 anni, che autorizzi la ditta assegnataria a fare investimenti il cui ritorno non può certamente essere immediato.
Permetteteci di concludere con una considerazione sul nostro lavoro di operatori dell'informazione. Anche quest'anno Tele Monte Kronio e Tele Radio Sciacca hanno portato nelle vostre case il Carnevale di Sciacca fino a stanotte, con l'ennesimo rogo del Peppe Nappa ripreso dalle nostre telecamere e dai nostri tecnici. Il comune di Sciacca ci ha chiesto ancora una volta di essere presenti, e noi lo siamo stati con senso di responsabilità e rispetto del lavoro. Le emittenti di Sciacca, nate 43 anni fa, continuano ad essere partner privilegiate del Carnevale. E noi di questo fatto siamo lusingati. Cosa che ci permette di dire che parte del successo di questa edizione appartiene un po' anche a noi. Grazie a tutti voi, al comune di Sciacca naturalmente, ai nostri inserzionisti che ancora una volta hanno creduto in noi e nel nostro lavoro.