nelle strutture sanitarie agrigentine a causa del mancato rinnovo dei contratti del personale precario che scadono il 30 giugno prossimo. Il direttore generale dell'assessorato regionale alla sanità ha infatti annunciato che sarà garantita la prosecuzione lavorativa per medici, infermieri e ausiliari attraverso una proroga dei contratti. Lo ha fatto durante un incontro avuto con il senatore saccense Giuseppe Marinello. Il dirigente ha inoltre comunicato di avere gia' autorizzato il direttore generale dell'Asp di Agrigento Salvatore Lucio Ficarra a procedere al rinnovo dei contratti in scadenza il 30 giugno di tutto il personale precario sanitario. Insomma, si tira un sospiro di sollievo dopo l'allarme dei giorni scorsi quando tutto sembrava andare nella direzione opposta, e cioè quando la sensazione prevalente era quella che non ci sarebbe stata alcuna proroga dei circa 500 operatori sanitari. Mancato rinnovo dei contratti che, per il Giovanni Paolo II di Sciacca, avrebbe comportato il blocco totale dell'ospedale. Nei giorni scorsi erano state le segreterie provinciali dei sindacati a lanciare l'allarme non solo per l'interruzione dei servizi ma anche perchè l'eventuale blocco delle proroghe dei contratti ai precari avrebbe fatto finire in mezzo alla strada centinaia di operatori. Ieri, invece, è stato il comitato civico per la sanità di Sciacca, in una nota in cui si denunciava lo stato di degrado del Giovanni Paolo II per tutta una serie di ragioni, a parlare di conseguenze disastrose per l'ospedale di Sciacca in caso di mancata proroga dei contratti a tempo determinato. Una ipotesi, questa, che ha tenuto con il fiato sospeso per diversi giorni l'intero territorio. Adesso, chiaramente, c'è attesa per l'incontro di lunedì prossimo a Ribera che registrerà la presenza del manager dell'Asp Ficarra il quale alla precedente riunione, convocata sempre a Ribera, non aveva partecipato proprio perchè si trovava a Palermo per capire cosa fare con i contratti in scadenza del personale precario. Pare dunque che Ficarra abbia ottenuto dalla Regione la necessaria copertura finanziaria per garantire la prosecuzione lavorativa per i 500 operatori sanitari precari. Sarà questo uno degli argomenti al centro della discussione, il 5 giugno alle 12.30 nella sala dei sindaci del palazzo municipale di Ribera. Ma sul tappeto ci sono anche tante altre questioni. Se il Fratelli Parlapiano teme per la chiusura del Pronto Soccorso, l'Area di Emergenza del Giovanni Paolo II continua ad essere alle prese con una miriade di problemi irrisolti, denunciati ieri per l'ennesima volta dal Tribunale per i Diritti del Malato. C'è da capire, insomma, in che modo la classificazione degli ospedali riuniti di Sciacca e Ribera come Spoke di primo livello significherà mantenimento dei servizi esistenti.