e delle indennità degli amministratori comunali, torna tutto come era prima. La città di Sciacca potrà nuovamente avere 7 assessori, rispetto ai 5 attuali, così come Ribera potrà passare dagli attuali 4 a cinque assessori e anche i piccoli comuni, quelli con meno di 10 mila abitanti, potranno contare su 4 assessori rispetto ai tre attuali.
“Piu’ assessori per tutti” è stato il commento ironico che ha fatto seguito all’approvazione, ieri sera all’Assemblea Regionale Siciliana, della nuova legge sugli enti locali.
In tutta l’isola, infatti, i sindaci potranno complessivamente contare su 355 nuovi assessori. Il numero dei componenti della giunta dipende ovviamente dal numero di abitanti.
Sindaci che avranno la facoltà di aumentare gli assessori ma che dovranno far quadrare i conti. L’assessore regionale agli enti locali si è affrettato a specificare che il budget non sarà aumentato. In pratica, facendo l’esempio di Sciacca, il sindaco Valenti potrà nominare altri due assessori, ma dovrà ridistribuire su 7 le indennità dei 5 assessori in carica, a meno che non voglia far gravare il costo dei nuovi sul bilancio comunale, tagliando sui servizi.
La matassa non sarà facile da sbrogliare non solo a livello economico, ma anche politico con i sindaci in carica che si troveranno alle prese con le velleità dei partiti finalizzate ad aumentare la propria rappresentanza. A Sciacca, a pochi mesi dall’azzeramento della giunta e con il “caso Tulone” tutt’ora aperto, chissà cosa potrà succedere. Quel che è certo è che l’assessore e consigliere Fabio Leonte non sarà costretto a rinunciare ad uno dei due incarichi, come prevedeva il disegno di legge prima del voto definitivo ieri sera in aula.
E’ stato un emendamento del Movimento 5 Stelle a bocciare la prevista incompatibilità, anche se il parlamentare saccense Matteo Mangiacavallo oggi sostiene di non aver salvato l’assessore saccense. Proprio l’emendamento dei grillini ha però generato la polemica politica sulle quote rosa. In pratica l’articolo 1 della legge in questione, cassato con l’approvazione dell’emendamento dei parlamentari pentastellati, non solo prevedeva l’incompatibilità tra il ruolo di assessore e quello di consigliere comunale, ma soprattutto aumentava la quota rosa all’interno delle giunte, almeno il 40%. Bocciata l’incompatibilità, bocciato anche l’aumento degli assessori donna e monta la polemica con i grillini che finiscono sotto accusa.
Per la parlamentare Marianna Caronia si torna indietro e si pone un freno alle donne in politica, per la collega Eleonora Lo Curto
E’ stato bocciato un articolo di avanguardia per la rappresentanza femminile, mentre il capogruppo del PD Lupo annuncia la presentazione di un nuovo disegno di legge che preveda di migliorare la presenza di genere nelle giunte comunali .