verso il pensionamento anticipato da parte di decine di dipendenti del comune di Sciacca, grazie all'opportunità garantita dalla cosiddetta "Quota Cento", il provvedimento voluto dall'attuale governo che spiana la strada verso il congedo a chi, sommando gli anni di servizio con l'età anagrafica, è in grado di totalizzare la soglia prevista. Un percorso che, aldilà del dibattito in corso sugli aspetti economico-previdenziali, rischia, in buona sostanza, di paralizzare il funzionamento degli uffici, posto che con il blocco del turnover (misura che, naturalmente, rimane in vigore) il numero di impiegati rischia di precipitare in maniera vertiginosa. La colpa di questo ovviamente non è solo della "Quota 100". Stando alle richieste tra un anno saranno andati in pensione 26 impiegati del comune. Una mezza dozzina di loro sono quelli che sfrutteranno la norma previdenziale voluta da Matteo Salvini. Gli altri in pensione ci andaranno per sopraggiunti limiti di età. Situazione comunque comune anche ad altri uffici pubblici, naturalmente. "L'ufficio tecnico, per esempio, è già alla paralisi da anni e con pochissime professionalità con funzioni apicali, a breve non avremo più nessuno", ammette oggi l'assessore comunale al personale Fabio Leonte. Il quale ricorda che le ultime assunzioni fatte al comune di Sciacca risalgono al 1984. Era l'epoca del travaso in pianta organica dei lavoratori della ex cooperativa Tafa."Tutti gli altri nuovi impiegati sono giunti con il meccanismo della mobilità", conclude Leonte.
A sollevare la questione pensionamenti con grande preoccupazione è stato, nelle scorse ore, il sindaco di Agrigento Lillo Firetto, il quale si è rivolto all'Associazione Nazionale Comuni Italiani affinché sollevi la questione presso il Governo. Per Firetto serve un piano di assunzioni per i comuni, e "Quota Cento" è un’altra mannaia che si abbatte sugli enti locali.
Ai tagli di risorse finanziarie si aggiunge una graduale emorragia di personale. Anche nel comune capoluogo a destare preoccupazione è il mancato rimpiazzo di unità nel settore tecnico e il progressivo pensionamento di dirigenti e funzionari. Ma i timori investono tutti i settori e ciò si traduce in difficoltà sempre più pressanti nell’erogazione di servizi anche essenziali per il cittadino.
"Quota 100" viene considerata da Firetto una misura positiva per chi ha interesse ad andare in pensione anticipatamente, ma pone un problema ai comuni non indifferente, perché l’età media dei dipendenti è molto alta e - osserva Firetto - possiamo solo essere pessimisti per il futuro. Tanto più che in assenza di concorsi e con l'avanzamento tecnologico i comuni, pure chiamati a garantire servizi fondamentali a disposizione della collettività, rischiano di trasformarsi in macchine vecchie. “Serve - conclude Firetto - un piano di assunzioni, che accompagnato dalla stabilizzazione di personale a tempo determinato possa garantire i servizi - sostiene Firetto – senza questo piano non si può garantire neanche quel che si è assicurato finora a fatica e malgrado le scarse risorse. Servono persone nuove, giovani, preparate, dinamiche. Quel che è peggio è che in pensione andranno in poco tempo, tra quota 100 e raggiungimento di limiti di età, anche numerosi dirigenti. Avremo interi servizi senza guida e senza responsabili.