E' stato un fine settimana intenso, quello appena trascorso per i vigili del Fuoco di Sciacca e i loro colleghi del distaccamento provinciale. La giornata che ha registrato il maggior numero di interventi è stata proprio quella di ieri, con chiamate ai vigili del fuoco da una parte all'altra della provincia. A bruciare intere zone invase da sterpaglie, spesso di terreni incolti che non sono ancora stati ripuliti, o addirittura campi di grano che non sono stati ancora arati con danni arrecati ai proprietari dei raccolti. La situazione più critica lungo la statale 640 nei pressi di Agrigento, con il fumo che ha lambito lo scorrimento veloce. A Sciacca sono stati diversi gli interventi per spegnere anche piccoli incendi di sterpaglie nelle periferie come in contrada Foggia, a San Marco, al Ferraro. Gli uomini del distaccamento saccense sono anche intervenuti a Ribera in contrada Canemi e a Villafranca. Episodi che ricordano l'importanza che le proprietà private, così come disciplinano le ordinanze sindacali, siano ripulite dalle sterpaglie ben prima dell'inizio dell'estate. Giusto il mese scorso il procuratore capo della Procura di Sciacca Roberta Buzzolani aveva sottoscritto con i comuni agrigentini un protocollo di intesa con l'obiettivo, attraverso un coordinamento investigativo di tutte le forze dell'ordine, di risalire ai responsabili degli incendi. Per farlo ci si serve anche dei dati catastali dei terreni privati e della verifica che vengano rispettate le norme previste dalla legge, come il divieto di accensione di fuochi controllati nel periodo estivo e la realizzazione nelle proprietà private delle cosiddette linee tagliafuoco, che laddove esistono impediscono il propagarsi dell'incendio. Nel caso di incendio e di responsabilità accertate si potrà procedere penalmente per il reato di incendio colposo.