L'episodio si è verificato in contrada Magone. Ad avvisare le forze dell'ordine pare siano stati alcuni residenti della zona. Non ci sarebbero dubbi sul fatto che i due randagi siano morti dopo essere stati avvelenati. La Procura della Repubblica di Sciacca, che ha avviato le indagini, ha disposto una perquisizione già eseguita nella zona in cui sono state ritrovate le carcasse dei due animali. Comuni, dunque, sempre in difficoltà in tema di randagismo, e casi di avvelenamento che non accennano a diminuire. Un problema tutt'altro che superato a Sciacca e che oggi registra un nuovo intervento dei consiglieri di opposizione Calogero Bono e Giuseppe Milioti i quali segnalano la situazione di pericolo presente in via delle Sequoie, in località Sant'Antonio, che pare stia assumendo le sembianze di contrada Muciare. Ma la presenza di tanti randagi, riferiscono Bono e Milioti, viene segnalata anche alla Perriera lungo la panoramica, in centro storico e nella zona di San Calogero. Per i due consiglieri, l'amministrazione continua a procedere con la retromarcia su questa come su tante altre importanti questioni. Lo dimostrano i dati allarmanti riferiti al primo trimestre 2019, con ancora circa 350 cani privi di trasponder identificativi, non sterilizzati e liberi di riprodursi. Randagi che, raggruppati in branchi, continuano a vagare per le località Sant’Antonio, Muciare, Santa Maria, San Calogero, nella zona dello Stadio Comunale e al Sovareto. Il sindaco, nella qualità di massima autorità sanitaria locale, e l'assessore al ramo vengono accusati di non avere fatto nulla per arginare il problema, e le divergenze emerse sulla delibera Lav dichiarata illegittima dai dirigenti che avrebbe dovuto dare il via libera ad un piano operativo per la soluzione della problematica, dimostra, per i consiglieri Bono e Milioti, l’approssimazione con cui la giunta Valenti amministra la città. Dal mese di gennaio ad oggi, scrivono i due consiglieri di “Progetto Sciacca”, sono stati sterilizzati presso l'ambulatorio veterinario comunale solo 22 cani, malgrado la Regione abbia destinato alla provincia di Agrigento 170.000 euro per l'aumento delle sterilizzazioni che i Comuni devono richiedere all'ASP dopo la cattura dei cani.
Non vorremmo ritrovarci nei mesi a venire, concludono i due consiglieri di “Progetto Sciacca”, di fronte ad altri episodi spiacevoli che già in passato ci hanno visto negativamente protagonisti a livello nazionale.