elezioni provinciali. E' stato definito il cronoprogramma per far tornare al voto le ex Province siciliane, commissariate da più di 6 anni. Nel corso di una riunione indetta dal dirigente generale delle Autonomie locali della Regione siciliana, Margherita Rizza, è stato definito il calendario degli adempimenti per l'elezione dei presidenti e dei consigli di 6 Liberi consorzi e dei consigli metropolitani di Palermo, Catania e Messina, nonché del Consiglio consortile. La giunta regionale ha fissato l'elezione dei nuovi organi per il prossimo 30 giugno. Si tratta, come si ricorderà, di elezioni di secondo livello e gli aventi diritto al voto sono sostanzialmente soltanto i consiglieri comunali e i sindaci di ogni singolo comune ricadente all'interno della provincia. Esclusi dal voto, ovviamente, quei Comuni che sono stati sciolti per mafia.
A votare, dunque, non saranno i cittadini, chiamati, invece, ad esprimersi a breve il 28 aprile in quei comuni dove sono previste le amministrative e il 26 maggio per le elezioni europee. Le date per le elezioni provinciali di secondo livello prevedono che entro il 16 maggio vi sia il decreto del presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci di indizione dei comizi elettorali, che entro 5 giorni dal decreto presidenziale vi sia la costituzione dell'ufficio elettorale composto da tre segretari generali e un dirigente di uno dei comuni interessati, mentre la presentazione delle candidature per l'elezione del nuovo presidente e dei consiglieri dovrà avvenire dal 9 al 10 giugno. Il 30 giugno, infine, è il giorno del voto previsto dalle ore 7 alle ore 22. Lo spoglio delle schede inizierà soltanto il giorno dopo, alle 8. Salvo clamorosi imprevisti, quindi, tra poco più di due mesi si porrà fine alla gestione commissariale dei Liberi Consorzi in piedi da anni, durante i quali gli enti, di fatto, sono stati svuotati di ogni potere decisionale e politico, e ridotti sul lastrico, con palesi difficoltà nel gestire l'ordinaria amministrazione, nel pagare persino i dipendenti e nel chiudere bilanci di volta in volta sempre più magri. A farne le spese, come sempre, i cittadini i quali hanno visto ridursi al lumicino gli interventi di carattere provinciale su strade di competenza, scuole e manutenzioni in generale.