Lo ha fatto ieri, durante un incontro con il Cardinale Francesco Montenegro. E' stato il sindaco Marilena Mauceri ad evidenziare le ragioni per le quali il Comune intende andare avanti con la gestione diretta. E' stato invece il comitato per l'acqua pubblica ad evidenziare i vantaggi della gestione diretta per l'ente Comune nonché i vantaggi economici per i cittadini, per la salvaguardia della professionalità acquisita e per la pace sociale della comunità. Ma c'è di più. Nella mani del Cardinale Francesco Montenegro, il sindaco Mauceri ha consegnato una lettera, firmata dagli amministratori attuali, da cinque ex sindaci, ex presidenti del Consiglio Comunale ed ex assessori che si sono avvicendati nell'ultimo trentennio nell'amministrazione del Comune di Menfi e da diverse associazioni locali. Una lettera che riassume la storia della gestione del servizio idrico e delle varie lotte sociali messe in atto a difesa dell'acqua come bene comune contro la privatizzazione e la mercificazione di un bene essenziale, in cui si difende ancora una volta la scelta a suo tempo adottata dal Comune di non consegnare le reti ritenendo la privatizzazione del servizio una scelta politica sbagliata che ha avuto soltanto effetti negativi tra aumento delle tariffe, disservizi, indagini giudiziarie e debiti per la collettività. I Comuni non consegnatari, si legge ancora nella missiva consegnata a Montenegro, hanno sempre attuato il principio della sussidiarietà nei confronti degli altri Comuni della provincia. Criticano inoltre, attuali ed ex amministratori del Comune di Menfi, alcune rigide prese di posizione nel dibattito in atto in provincia, alcune delle quali sfociate, a loro dire, nella violenza verbale nei confronti di quei Comuni che, operando nella legalità, non si sono allineati o lasciati fagocitare dal sistema monopolistico e clientelare. Una lettera in cui si chiede con forza che venga riconosciuto dalla stessa Ati il diritto a continuare a gestire il servizio idrico in forma diretta e pubblica secondo i criteri di efficienza, efficacia ed economicità, nel rispetto dei principi di salvaguardia degli organismi esistenti riconosciuti dalle norme e richiamati nello stesso statuto dell'Assemblea Territoriale Idrica, nonché nel rispetto di ogni altra norma che tutela tale gestione diretta. Comunità di Menfi che infine ha chiesto al Cardinale Montenegro la sua vicinanza in questa difficile difesa di un bene comune inalienabile.