in occasione dello sciopero indetto a livello nazionale dagli operatori della pesca di tutte le marinerie italiane. Una decisione, quella di sospendere per un'intera giornata l'attività lavorativa, giunta al culmine di una serie di assemblee e riunioni che si sono svolte in tutti i compartimenti marittimi. Oltre alle note questioni legate alla crisi del settore e alle norme comunitarie eccessivamente rigide, si contesta in particolare una legge nazionale, la 154 del 2016, che prevede sanzioni ritenute elevate, un rigido sistema di decurtazione dei punti e l'impossibilità, in caso di sanzioni, di accedere ai contributi per il fermo biologico e per l'ammodernamento delle imbarcazioni. Da Nord a Sud, una legge che sta mettendo in ginocchio la categoria. A spiegare le ragioni della protesta, al nostro telegiornale, l'armatore Carlo Cottone, uno degli organizzatori dello sciopero a Sciacca. A livello nazionale è stato creato un movimento, di cui fa parte anche la marineria di Sciacca, attraverso il quale si chiederà la modifica del sistema sanzionatorio previsto dalla legge 154. Questa mattina, in vista dello sciopero di mercoledì prossimo, si è svolta l'ennesima riunione organizzativa, al termine della quale è stato deciso di dare vita ad un corteo che partirà alle ore 10 dalla zona portuale.