dal consiglio direttivo dell’Assemblea Territoriale Idrica. Una decisione comunicata al presidente dell’organismo, il sindaco di Sciacca Francesca Valenti e al prefetto di Agrigento Dario Caputo.
“Con rammarico- scrive Anna Alba- ad oggi nessuna posizione è stata intrapresa da parte di questo Consiglio Direttivo, nonostante più volte sia stato espresso il disappunto per i ritardi e il modus operandi dell’organo esecutivo in seno all’Assemblea Territoriale Idrica.
Il riferimento è alla scelta ancora non compiuta rispetto alla società che dovrà occuparsi del servizio idrico integrato, a fronte del commissariamento sia di Girgenti Acque, sia della controllata Hidortecne, dopo i provvedimenti di interdittiva antimafia da parte della Prefettura di Agrigento. Ma il sindaco di Favara fa riferimento anche alla vicenda dei cosiddetti comuni dissidenti quando parla di immobilismo . A più riprese, scrive nella lettera di dimissioni, è stata evidenziata l’urgente ed indifferebile necessità di fare chiarezza circa le posizioni che i Comuni non consegnatari rivestono, nello spirito di solidarietà che questa ATI dovrebbe imporre e senza alcuna distinzione tra il 27 Comuni consegnatari e i rimanenti non consegnatari”. Questione che recentemente ha sollevato, e non era neanche la prima volta, il collega sindaco di Ribera Carmelo Pace che, addirittura ha ipotizzato una diffida nei confronti del presidente dell’ATI. In realtà soltanto la scorsa settimana è stata avviata quella verifica dei requisiti per continuare la gestione diretta e autonoma del servizio idrico vantati dai cosiddetti comuni dissidenti, con la convocazione dei sindaci da parte dei funzionari dell’Ati che richiederà ulteriori settimane per essere completata.