sul tema del futuro della gestione idrica e della società d'ambito. La richiesta è stata fatta ieri da Calogero Bono durante la riunione del comitato idrico, di cui fanno parte 7 consiglieri comunali.
La situazione dell'ATI dopo l'interdittiva antimafia contro Girgenti Acque rischia di rimanere bloccata dalle legittime pretese dei singoli territori. Una situazione che vede da un lato comuni che tentano di accelerare verso la direzione della consegna delle reti da parte di tutti e dall'altro comuni che intendono resistere con tutte le loro forze.
E dietro l'angolo a questo punto potrebbe esserci perfino un commissariamento da parte della Regione. E' d'altronde quanto sancisce la delibera di giunta numero 80 dello scorso 27 febbraio
Uno stallo nel quale c'è chi pretende che Sciacca aumenti l'emungimento dai pozzi di Grattavoli, c'è chi come il sindaco di Raffadali chiede la restituzione degli impianti, c'è chi come la sindaca di Favara lascia l'Ati sbattendo la porta. Il pericolo è il caos, quello che Calogero Bono definisce “il tutti contro tutti”. Pare che la regione voglia scongiurare il rischio che si disperdano i finanziamenti per i rifacimenti delle reti idriche. Quello stesso rischio che una dozzina di anni fa fu lo spauracchio che impose di finire tra le braccia di Girgenti Acque. Eppure di rifacimenti di reti idriche, tranne qualche situazione sporadica, non se ne sono visti. E Bono non esclude che il commissariamento alla fine sia la soluzione a cui qualcuno potrebbe ambire.