Così oggi il gruppo consiliare del Partito Democratico di Sciacca commenta la recente richiesta del centrodestra attraverso il consigliere di Progetto Sciacca Calogero Bono.
Dicono sì, quelli del Pd, “non solo perché il confronto non ci ha mai fatto paura – spiegano – ma, se non altro, per rimarcare ancora una volta quanta strada sia stata fatta e quanti risultati, fino a pochi mesi addietro insperati, siano stati concretamente conseguiti sotto l'attuale gestione dell'ATI”.
È in tal senso che i DEM capeggiati da Simone Di Paola chiedono di allargare ulteriormente l'idea di una seduta aperta del Consiglio non solo ai singoli cittadini ma anche al mondo dell'associazionismo, in primis al Comitato Intercomunale per l'Acqua Pubblica che in questi anni è stato protagonista di battaglie di enorme rilievo civile, affinché la collaborazione nata e consolidatasi in questi mesi possa ulteriormente essere puntellata e rafforzata.
Il Partito Democratico auspica però che lo spirito che dovrà animare il dibattito dovrà necessariamente essere finalizzato a rafforzare e consolidare il ruolo di leadership che la nostra comunità, per il tramite del suo sindaco e del suo lavoro alla guida dell'ATI, ha conquistato nella battaglia per la ripubblicizzazionezione della gestione del servizio idrico. Un ruolo che – spiegano quelli del PD - sta adesso entrando nella sua fase più delicata, quella riguardante la scelta del nuovo sistema di gestione, atteso che già da mesi la convenzione con la Girgenti Acque è stata risolta, sia in forza di provvedimento prefettizio, sia in seguito a formale deliberazione del C.D.A. Dell'ATI.
“Tutto ciò – aggiungono i Democratici - con buona pace di dichiarazioni pubbliche e gesti eclatanti di taluni sindaci (chiaro il riferimento a quello di Favara), di cui sconosciamo le motivazioni ma che non possono assolutamente essere giustificate da un presunto immobilismo dell'ATI, in realtà ai nostri occhi e a quelli dei città, totalmente inesistente e nei fatti sconfessato dall'enorme lavoro e dagli indiscutibili risultati conseguiti dallo stesso ATI, che oggi ci consentono finalmente di parlare concretamente di ritorno alla gestione pubblica dell'acqua.
Appare dunque chiaro, secondo il gruppo consiliare del Pd, che, trovandoci nel pieno di una attività assai complessa, che dovrà condurci nel più breve tempo alla conclusione di questa lunga transizione ed alla scelta della migliore forma e contenitore gestionale possibile, introdurre ulteriori elementi di contrapposizione e di divisione, negando perfino l'evidenza dei fatti, oltre a rallentare questa fase, servirebbe solo ad indebolire il ruolo della nostra comunità al tavolo della discussione.
Si dicono certi, i consiglieri, che la volontà del centrodestra sia, al contrario, quella di dare forza al sindaco Valenti, nella sua doppia veste di primo cittadino e guida dell'ATI, intensificando il suo mandato che, dopo aver felicemente concluso la fase A, quella della chiusura dei rapporti con Girgenti Acque, dovrà concludersi con la realizzazione del grande sogno di tutti, nessuno escluso: ovverosia il ritorno ad una efficiente gestione pubblica dell'acqua, restituendo dignità al voto referendario dei nostri cittadini e dando senso alle battaglie condotte da politica e società civile in questi anni”.
Se questo è lo spirito che ha animato la richiesta dei colleghi del centro destra non possiamo che salutare positivamente un confronto nella sua sede propria, quella del consiglio comunale."