per l’emissione dell’ordinanza che consentirà di riattivare la discarica di contrada Saraceno-Salinella la cui chiusura, per il raggiungimento dei limiti di capacità di conferimento di umido e di plastica, ha determinato la chiusura dell’impianto di compostaggio di Santa Maria e creato una situazione di emergenza e di estremo disagio per la popolazione. È l’ultima novità sul fronte dell’emergenza spazzatura comunicata in mattina dal sindaco Francesca Valenti e dall’assessore alla Gestione dei Rifiuti Carmelo Brunetto. Dunque, la soluzione legata all’ordinanza del sindaco Francesca Valenti, richiesta dai colleghi degli altri comuni dell’ex ato già da oltre una settimana, sta ora per concretizzarsi, ma è chiaro che anche con la firma del provvedimento saranno necessari altri giorni prima di riuscire a smaltire l’enorme quantità di spazzatura accumulata nelle case dei saccensi. Sciacca, centro dove sono ubicati gli impianti al servizio di tutti i comuni dell’ex Ato, è quello che sta pagando il prezzo maggiore, in termini di disservizio. A differenza degli altri, infatti, a Sciacca si è bloccato tutto il sistema di raccolta e ieri è stato ritirato solo il cartone,ma limitatamente alle attività commerciali. Per giorni ci siamo sentiti dire che il problema era legato solo alla frazione dell’umido, da ieri non viene ritiraro il resto della differenziata( plastica, carta, vetro) e così sarà domani anche per l’indifferenziata. Insomma i saccensi non sanno più dove mettere la spazzatura. A Menfi, invece, il problema è limitato solo all’umido perché per le altre tipologie di rifiuto la raccolta è stata fino ad oggi garantita. A Ribera non hanno neanche il problema dell’umido perché il comune da tempo ha deciso di rivolgersi ad altre strutture. Intanto, anche nel centro abitato di Sciacca, non solo nelle periferie, si registra l’abbandono della spazzatura e il degrado, oltre ai problemi igienico sanitari, è dietro l’angolo. In attesa dell’ordinanza, domani a Palermo è in programma un tavolo tecnico alla Regione Siciliana, nella sede del Dipartimento dei Rifiuti. Si discuterà delle modifiche, non sostanziali, proposte dalla Sogeir per l’ampliamento della discarica di contrada Saraceno-Salinella. Regione che, da un lato ribadisce l’impegno a superare l’emergenza, dall’altro continua a evidenziare che le responsabilità sono della Sogeir e dei comuni che sono soci e che avrebbero dovuto esercitare un attento controllo sulla discarica. L’assessore Pierobon è stato chiaro e in tal senso ha anche disposto l’invio di ispettori all’impianto di contrada Saraceno Salinella per fare chiarezza sulla vicenda dei rifiuti che da Reggio Calabria sono arrivati alla discarica di Sciacca, sulla gestione della struttura e anche su un altro problema che si profila all’orizzonte e che è legato ad un rischio inquinamento della falda acquifera vicina alla discarica che si sta approfondendo con apposite verifiche.L’emergenza spazzatura a Sciacca ha portato anche l’Unione dei Comitati di quartiere della città a prendere posizione e chiedere l’immediata convocazione di un consiglio comunale aperto, alla presenza del Prefetto di Agrigento. Non cessa anche la polemica politica, con il Partito Democratico che oggi accusa l’opposizione di far prevalere la logica dello scontro pure in un frangente così difficile per la città.Tutto questo avviene solo a Sciacca, evidenzia il Pd, mentre in altri comuni si fa fronte unitario per risolvere l'emergenza. Non ha ragione di esistere, per il partito di maggioranza, anche la polemica sulla riunione di Catania, dove l'amministrazione era presente con l'assessore al ramo Brunetto. Partito Democratico che, poi, dichiara di aver chiare quali sono le proprie responsabilità e di volerle esercitare fino in fondo e che sfida l’opposizione a mostrare uguale senso di responsabilità proponendo soluzioni e non limitandosi alle critiche, ancor più considerato che quanti oggi lo fanno hanno vissuto in passato, quando erano alla guida della città, simili emergenze.