del PD nella quale, al culmine di mesi di attesa e indiscrezioni, era stato annunciato l'ingresso nell'amministrazione Valenti di Sino Caracappa. Nella prospettiva di ampliare la giunta a 7 componenti, ad oggi gli assessori di Francesca Valenti non sono più nemmeno cinque. Turismo sport e spettacolo al momento infatti sono deleghe senza un titolare. Caracappa infatti non ha ancora preso il posto di Mario Tulone.
Dalla maggioranza continuano a sostenere che non c'è alcun caso politico attorno a questa vicenda. Non vogliamo domandarci, se non c'è un caso politico, perché allora Sino Caracappa non sia ancora stato nominato assessore. Si dice che ci sia ancora qualche problema tecnico da risolvere.
Il diretto interessato dal canto suo anche stamattina al nostro Telegiornale preferisce non rilasciare alcuna dichiarazione, limitandosi a manifestare per l'ennesima volta la sua piena fiducia nei confronti del sindaco. Sembra, il suo, un modo di attribuire a Francesca Valenti la responsabilità politica ultima di una decisione sulla quale però, negare che ci siano fibrillazioni, non sarebbe onesto.
Sullo sfondo c'è l'ormai arcinota questione della delega alla Cultura, quella “esatta” da Sino Caracappa ma che avrebbe indotto Sicilia Futura, nel caso in cui la predetta delega fosse stata rimossa a Gisella Mondino, a minacciare l'abbandono della maggioranza. E così la sindaca si è armata di pazienza andando a scartabellare tra le possibili deleghe assessoriali che poteva conferire a Sino Caracappa, inventandosi (si fa per dire) quella alla promozione strategica della città. Una sorta di maxidelega-contenitore dove di fatto c'è di tutto: un po' di sport, un po' di arti, un po' di promozione dei prodotti tipici, un po' di cultura. Sembrava una delega per non scontentare nessuno. E invece: pare che gli scontenti ci siano lo stesso. Anzi: che adesso siano perfino più scontenti di prima. Sì, perché di fatto da delega di serie B, per come era stata recepita, si è scoperto che l'incarico pronto per Caracappa sarebbe una specie di “superassessorato”con ampi poteri per l'interessato. Cosa che potrebbe avere alimentato ulteriormente i timori di chi possa considerarsi esautorato nel suo ruolo.
E così a venire fuori è stato uno scontro interno alle forze che sostengono la maggioranza sulla base delle annunciate rimodulazioni di deleghe che, però, al momento continuano a non piacere. Ma l'ingresso in amministrazione di Sino Caracappa non è solo un problema nella maggioranza. No, pare che dall'opposizione ci siano topi di biblioteca al lavoro per cercare un pelo nell'uovo giuridico o burocratico che possa in un modo o nell'altro ostacolare questa nomina, trasformando così la vicenda da politica ad altro. Evidentemente il nome di Caracappa si sta trasformando in una specie di fastidio diffuso.