i contributi previsti in favore del trasporto pubblico urbano ed extraurbano. Scelta a quanto pare obbligata, scaturita dalla difficoltà di gestire un disavanzo generale della Sicilia di almeno 500 milioni di euro. Il necessario piano di rientro deve essere approvato dal governo nazionale. Cosa non ancora avvenuta. E allora dal primo luglio scatterà la scure dei tagli. Prime destinatarie: le aziende di trasporto pubblico, che garantiscono i servizi del trasporto su gomma di persone. Situazione che induce già a qualche timore rispetto al pericolo che, per dirne una, la Gallo Sais, concessionaria delle tratte da e per Palermo, possa fronteggiare l'emergenza o tagliando le corse o aumentando le tariffe. Naturalmente potrebbe fare entrambe le cose. C'è apprensione anche a livello dei trasporti urbani, sia nelle grandi città (come Palermo) sia nelle piccole (come Sciacca). Sulla vicenda è già intervenuta l'Associazione Nazionale dei Comuni, che ha chiesto alla Regione di ripensare questo provvedimento da molti definito un danno colossale per la rete siciliana dei trasporti su gomma.