segretari e scrutatori di seggi, nonché per gli stessi dipendenti dell'ufficio elettorale. Il primo turno di elezioni amministrative a Sciacca si è trasformato, per loro, in un vero e proprio calvario. La confusione determinata dalla nuova legge elettorale, inaugurata proprio domenica scorsa, e il cosiddetto effetto trascinamento hanno causato notevoli disagi e ritardi tanto che i risultati definitivi legati alle preferenze nelle varie liste sono arrivati soltanto nel tardo pomeriggio di ieri. Svenimenti, proteste, scrutatori sull'orlo di una crisi di nervi, persone che sono stati sul punto di chiamare il 118, chi, dopo 35 ore di conte e riconte, non è riuscito a mettersi alla guida della propria auto per tornare a casa, rappresentanti di lista che hanno fatto appieno il proprio dovere di controllori e chi ha scoperto solo in mattinata di avere sbagliato tutto ed è stato costretto a contare nuovamente daccapo. Tantissime le lamentele e le segnalazioni in merito. Un caos e un interminabile turno di lavoro che ha determinato lo slittamento della chiusura dello spoglio. Le circolari e le procedure indicate dalla Regione non sono state seguite pedissequamente da tutti i presidenti di seggio, ma si è proceduto in molti casi in modo autonomo dando spesso luogo a continui riconteggi e verifiche incrociate. Una volta terminato il lavoro di seggio, in molti hanno dovuto ricontare tutte le schede una volta giunti all'ufficio elettorale per essere sicuri dei dati trascritti. Molti scrutatori hanno descritto l'esperienza in termini negativi, parlando di trattamento disumano, di troppe lungaggini burocratiche, di impegno infinito che ha messo a repentaglio l'incolumità psicofisica di molti, il tutto per pochi spiccioli, roba da 3 – 4 euro per ogni ora lavorativa. Scene simili si sono vissute anche in altri Comuni dove si è votato con lo stesso sistema elettorale. Unanime lo sfogo di molti scrutatori: "Mai più farò parte di un seggio con questa legge e con questa organizzazione". In definitiva, data la terribile esperienza, sarebbe auspicabile o che si possa cambiare la legge elettorale oppure che si decida di far cominciare lo spoglio delle schede a partire dal giorno successivo.