Era stato questo l'ultimatum lanciato dall'assessore regionale alle infrastrutture Marco Falcone durante una delle ultime riunioni a Palermo dedicate alla vicenda degli alloggi popolari di Largo dei Martiri di via Fani a Ribera. Non saranno ammessi ulteriori ritardi, in caso contrario sono pronto a rimuovere i vertici dell'Istituto Autonomo Case Popolari, aveva dichiarato il 2 maggio scorso l'esponente della giunta Musumeci davanti ai diretti interessati, e cioè i rappresentanti dello Iacp di Agrigento, nel corso di un incontro cui parteciparono anche i rappresentanti dell'impresa che si è da tempo aggiudicata l'appalto e il sindaco di Ribera Carmelo Pace. Ebbene, siamo giunti al 12 giugno, di ruspe per abbattere gli edifici ancora neanche l'ombra, e i vertici dello Iacp sono regolarmente al loro posto. Non hanno torto, gli ex residenti degli alloggi popolari di Largo dei Martiri di via Fani, a ritenere che ormai queste case probabilmente non saranno mai più ricostruite, nonostante ci siano soldi stanziati da tempo per fare questo. Comitato degli ex residenti che pare abbia appreso da Palermo che si stanno concedendo ulteriori giorni allo Iacp, malgrado sia scaduto il termine fissato dall'assessore Falcone, e dall'Istituto Case Popolari che l'inizio dei lavori dovrebbe essere ormai questione di giorni e che lunedì dovrebbe iniziare quanto meno un intervento di scerbatura. Naturalmente, nessuno di loro crede più a nessuno, siano essi esponenti dei vari dipartimenti della Regione Siciliana, siano essi rappresentanti dello Iacp. Ed è per questo che gli ex residenti, se entro lunedì prossimo continuerà a non muoversi una foglia, daranno vita martedì ad una nuova eclatante iniziativa di protesta. Il Comune di Ribera, nel frattempo, continua a pagare alle 60 famiglie un contributo di 250 euro al mese per le spese d'affitto, ed ha già sborsato in tutti questi anni qualcosa come un milione di euro.