e la Regione annuncia il commissariamento. Stiamo parlando dei bilanci di previsione che di previsione, ormai, non hanno più nulla considerato il fatto che dovrebbero essere approvati all’inizio dell’anno e che invece, nella migliore delle ipotesi, arrivano in estate. E’ il caso anche del comune di Sciacca, con il bilancio che ancora deve approdare in giunta, essere approvato dall’amministrazione, poi passare all’esame dei revisori dei conti e del consiglio comunale che, peraltro, ha 40 giorni di tempo per l’esame da parte della competente commissione e la presentazione di eventuali emendamenti dei consiglieri, prima di approdare al voto in aula. Realisticamente, ammesso che la giunta approvi già domani il documento, arriveremo a fine luglio. Eppure senza bilancio poco si può fare, per non dire nulla.
C’è da dire che Sciacca è in buona compagnia. Su 390 comuni in Sicilia, solo 26 hanno già approvato il bilancio 2019 e il consuntivo 2018. Tra questi esempi di efficienza ci sono tre centri agrigentini: Sambuca di Sicilia, Burgio e Villafranca Sicula. Altri sei comuni agrigentini hanno approvato il bilancio di previsione, ma non il consuntivo. Stiamo parlando di: Caltabellotta, Cattolica Eraclea, Montevago, Raffadali e Cammarata. Il dato è aggiornato al sei giugno scorso, come riporta il report dell’assessorato regionale agli enti locali.
Per tutti gli altri si profila il commissariamento. L’assessorato regionale agli enti locali ha già disposto l’invio dei commissari che avranno il compito di metter fretta alle amministrazioni o ai consigli comunali, dipende dai casi, arrivando anche, trascorsi tre mesi, alla sostituzione.
Linea ferma, ma proprio la Regione è a sua volta in ritardo nell’assegnazione delle risorse finanziarie ai comuni, con la prima trimestralità del 2019 che ancora deve arrivare.
L’adozione del bilancio a proroghe abbondantemente scadute è ormai una costante legata non solo all’incertezza e alla riduzione dei trasferimenti statali, ma anche alla difficoltà delle municipalità di far quadrare i conti.
E lo si evince anche da un altro dato. La Sicilia è al secondo posto in Italia per comuni che hanno dichiarato il dissesto o avviato il pre-dissesto.