ha generato un acceso dibattito politico, ieri sera, al Consiglio Comunale di Sciacca. Tutti d’accordo sul background del nuovo assessore, ma molte critiche sulle modalità con le quali si è arrivati alla sostituzione del dimissionario Mario Tulone. E le bordate maggiori sono arrivate da due esponenti della coalizione che sostiene il sindaco Valenti. La scelta di Caracappa non è stata concertata, non ricordo neanche di averlo visto in campagna elettorale e non so neanche se ha votato per la nostra coalizione, ha dichiarato Alberto Sabella manifestando, dunque, una palese insofferenza verso questo modo di agire.
Subito dopo l’affondo di Paolo Mandracchia che ha ammesso di non partecipare da mesi alle riunioni di maggioranza perché servono solo, ha dichiarato, a ratificare ciò che altri hanno deciso. L’ex assessore è tornato anche sulla vicenda dell’azzeramento, accusando il sindaco di avere mandato a casa la squadra assessoriale che aveva contribuito alla sua vittoria e di averlo fatto dopo una verifica durata 75 giorni che ha di fatto delegittimato quanti sono rimasti comunque a lavorare fino all’ultimo giorno.
Dichiarazioni che hanno poi portato Gianluca Guardino di Sciacca Democratica a sottolineare l’esigenza di chiarire bene queste posizioni all’interno della coalizione, mentre sulla mancata concertazione Vincenzo Bonomo ha rivendicato per il suo partito il diritto di scegliere il sostituto di Mario Tulone. Doveva scegliere il Pd e non c’era nulla da concertare con gli alleati, ha detto Bonomo rivendicando poi di aver fatto la migliore scelta, vista la professionalità di Caracappa riconosciuta da tutti. Un Pd, ha poi aggiunto Simone Di Paola, che in questa occasione ha dato ulteriore prova di maturità politica e di apertura alla città scegliendo una persona che non ha condiviso sin dal primo momento il progetto Valenti.
Le sortite di Mandracchia e Sabella sono state un assist per l’opposizione, a cominciare da quei consiglieri che, proprio dopo l’azzeramento, si sono tirati fuori. Per Carmela Santangelo è una maggioranza che passa il tempo solo a cambiare gli assessori, mentre Cinzia Deliberto ha evidenziato come la questione delle deleghe a Caracappa abbia alimentato non poche discussioni nella coalizione e richiesto 20 giorni dalla presentazione all’insediamento poi del nuovo assessore. Accusa respinta da Elvira Frigerio per la quale sulle deleghe, in particolare sulla cultura, non vi è stato alcun problema, denunciando persino un tentativo di screditare il vice sindaco Mondino. Per Giuseppe Milioti la nomina del nuovo assessore al turismo è stata paragonabile ad una farsa, a cominciare dalla presentazione al bar seguita solo dopo 20 giorni dal giuramento. La normalità prevede che prima si firmi la determina di nomina e poi si presenti l’assessore, ha aggiunto Gaetano Cognata. Nel contesto di un dibattito durato cinque ore, c’è stato poi chi si è tornato a togliersi qualche altro sassolino dalla scarpa. Salvatore Monte ha chiesto alla maggioranza la stessa chiarezza a lui imposta quando ricopriva il ruolo di assessore, ma ha soprattutto chiesto a Sino Caracappa le dimissioni da incarichi e ruoli ricoperti fino a qualche settimana fa.
Avanti il prossimo, ha poi provocatoriamente dichiarato Calogero Bono, ricordando azzeramenti e avvicendamenti di questi due anni di amministrazione e mettendo ancora una volta in discussione il sindaco-allenatore. Un sindaco che oltre ad azzerare la prima giunta ha tradito gli elettori, ai quali si era presentato come espressione della società civile salvo poi aderire al Pd, ha sostenuto Teresa Bilello. Il consigliere di Mizzica è andato oltre le polemiche sul contesto della nomina di Caracappa chiedendo al nuovo assessore quali progetti intende attuare per la promozione turistica, a fonte di un ritardo frutto di mancata programmazione. E proprio Sino Caracappa nella replica che ha fatto seguito agli interventi dei consiglieri ha candidamente ammesso che la parola programmazione è sconosciuta. Di più . Ha parlato di città che deve ripartire dalle macerie, non facendo sconti a nessuno, evidentemente, neanche ai primi due anni di amministrazione Valenti. Proprio questa mia considerazione, nota da tempo, mi ha portato ad accettare questa sfida ha aggiunto il neo assessore annunciando poi che il 22 e 23 tornerà l’appuntamento con gli Stati Generali del Turismo, occasione di confronto aperta a tutti, che punterà anche ad una rimodulazione dell’imposta di soggiorno e alla riapertura del teatro Samonà. Il consiglio comunale è stato aggiornato a martedì 18 giugno per il confronto su Terme e acqua.