hanno oggi chiesto un confronto al Prefetto di Agrigento Dario Caputo, manifestando preoccupazione per il futuro dei lavoratori .
Abbiamo avuto l’impressione, segnalano al Prefetto che tra i sindaci prevalga la tendenza a considerare il personale del Servizio idrico Integrato, oggi distribuito tra Girgenti Acque e Hydortecne, come un peso e non come una risorsa.
Così come è diffusa la convinzione che esso sia ridondante rispetto alle reali necessità del servizio. Non è così, precisano i segretari provinciali di Cgil, Cisl e Uil, per i quali, al contrario, se si vuole fornire un servizio di qualità ed efficienza, il personale attualmente in servizio servirà tutto. Sindacati che tornano a ribadire la necessità che l’Ati non si occupi solo della scelta societaria, in relazione alla futura gestione del servizio, ma predisponga in tempi brevi il piano industriale. Una cosa appare certa, avvertono sin d’ora Cgil, Cisl e UiL, ossia che di eventuali e non auspicabili situazioni di eccedenza di personale, ci si dovrà far carico tutti, perché questo, aggiungono, non potrà essere solo un problema del sindacato. Partendo da questa considerazione, al Prefetto di Agrigento è stato sollecitato un confronto di merito sulla questione del personale. alla presenza dei Commissari Venuti e Dell’Aira e della Presidenza dell’ATI. Sul piano d’ambito, concludono i segretari provinciali di Cgil, Cisl e Uil vogliamo dire la nostra e non trovarci di fronte al fatto compiuto, come successo in passato.
Per Raso, Gallo e Acquisto, solo gli operatori che da 12 anni hanno a che fare giornalmente con le condizioni delle reti idriche e fognarie dei vari comuni gestiti, sanno esattamente cosa fare e come gestire anche i n futuro il servizio idrico integrato.