Sterilizzazioni ferme, canili senza più neanche un posto libero, avvelenamenti continui di cani (l'ultimo quello denunciato da Totò Mugnai a nome del WWF) e, soprattutto, un'ordinanza da modificare. È questo il quadro di un'emergenza, quella riguardante il randagismo, tutt'altro che terminata. La denuncia dell'ANTA.
Intanto si apprende che il ministero dell'Interno ha stanziato un fondo da un milione di euro per la cura dei randagi.
Un problema che è ancora in alto mare, secondo la denuncia della presidente dell'ANTA. La quale spiega che l'ordinanza del 2010 sulle segnalazioni di cucciolate non funziona e va cambiata. E spiega il motivo: "Chi segnala le cucciolate non può avere l'obbligo di portarsele a casa".
Volontari che spesso sostengono personalmente le spese per non fare morire i cani randagi sul territorio. Per sostenere queste iniziative l'ANTA è stata ammessa al 5 per mille.
Dura la critica di Annamaria Friscia ai proprietari di cani che non sterilizzano e li lasciano riprodurre: “Questa gente non ama gli animali”.