Ignazio Cutrò torna alla ribalta del Parlamento Nazionale dopo una interrogazione alla Camera presentata da Filippo Perconti del Movimento 5 Stelle. Ribellarsi alle estorsioni mafiose, resistere a danneggiamenti ed intimidazioni, denunciare, testimoniare ai processi, eppure continuare ad essere vessato dallo Stato che chiede il pagamento di vecchie cartelle esattoriali riferite proprio agli anni delle denunce, anni in cui Cutrò non ha più lavorato fino ad essere poi costretto a chiudere l'azienda edile di famiglia. Prima gli ha tolto tutto la mafia, adesso rischia l'accanimento della burocrazia e dello Stato che gli ha già tolto la scorta per sè e per la propria famiglia.
"Ho rinunciato definitivamente alla scorta, ma continuo ad essere vessato dallo Stato. Mi dicano di che morte devo morire" – afferma Cutrò ai nostri microfoni.