e sbagliare la scelta potrebbe significare piangerne le conseguenze per gli anni avvenire.
I consiglieri comunali di centrodestra prendono atto che il direttivo dell’Ati ha optato per la Spa, rispetto all’Azienda Speciale Consortile, per la futura gestione dell’acqua in provincia, ma ritengono necessario un coinvolgimento e chiedono un consiglio comunale aperto.
Così come avvenuto in occasione del piano Aro, anche sull’acqua ci deve essere la massima condivisione, sostengono dall’opposizione precisando come la richiesta di un consiglio comunale alla presenza di tutte le parti che in questi anni si sono occupati della vicenda non abbia alcun intento polemico , ma risponda all’esigenza di fare scelte oculate e condivise.
Da parte nostra, precisano, non abbiamo idee preconcette, pur ritenendo un controsenso la scelta della Spa rispetto all’Azienda Speciale Consortile.
Centrodestra che, infine, torna anche sulla questione dei comuni cosiddetti dissidenti, sostenendo che la gestione pubblica dell’acqua ha un senso se a partecipare sono tutti i comuni della provincia.