in corso da parte della Lega Salvini Premier a Sciacca, gruppo rinato nelle settimane scorse dopo il precedente tentativo poi fallito attraverso la destituzione del circolo decisa dal leader provinciale Massimiliano Rosselli per “oggettiva inattività”.
Il gruppo politico, che oggi fa capo tra gli altri a Marcella Bellia, Paolo La Bella e Alessio Buondonno, forte del suo 18% incassato alle ultime Europee (senza che nessuno facesse campagna elettorale) vorrebbe adesso entrare diritto nelle stanze civiche dei bottoni. Al momento però n0n sembrano esserci le condizioni, e a venire fuori sarebbero stati una raffica di “no” ai capi salviniani. Nessuno tra quelli eletti, infatti, è disponibile a diventare leghista.
A Sala Falcone Borsellino, dunque, i leghisti sciacchitani potranno entrarci direttamente, e dalla porta principale (non certo dalla finestra) solo dopo le prossime elezioni amministrative. Che, però, sono in programma solo tra tre anni (salvo sorprese, tipo mozioni di sfiducia che, aldilà del tentativo pentastellato, sembrano lontane). Anzi, il tentativo sarà quello di entrare nella stanza più importante del palazzo di città. Ma forse è ancora presto.
Intanto però la rinascita di un circolo locale della Lega Salvini Premier registra la reazione di chi, l'assicuratore Vincenzo Catania lamentarsi, in sostanza, di essere stato prima trascinato nell'operazione Lega per poi vedersi dare il benservito come se nulla fosse con l'azzeramento deciso ad Agrigento. Probabilmente gli era stato riferito che sarebbe stato nel progetto di un altro circolo. Ma così non è stato. Catania, che ha fatto sapere di essere uscito dal partito, denuncia che evidentemente la lealtà non paga. Definisce “vili” le non meglio precisate realtà parallele che – osserva - hanno tentato in ogni modo di contrastare e screditare, senza riuscirci, il mio operato e quello del direttivo tutto che ho avuto l’onore di presiedere per pochi mesi. Direttivo riconosciuto legalmente ed ufficialmente.
Circolo e tessere azzerate a fine gennaio per quella che fu definita “oggettiva inattività”. Una definizione che Vincenzo Catania rimanda al mittente. Rivela, così, di avere esercitato un mandato in pectore mai ratificato dal coordinamento provinciale rappresentando la Lega Salvini Premier e spendendosi a livello locale e provinciale. Si vede costretto ad intervenire, Catania, perché – spiega - ancora oggi, molti saccensi identificano nella sua persona il ruolo di Presidente del Circolo della Lega Salvini Premier a Sciacca.
Dice così, Catania, che è stato un onore rappresentare la Lega nella mia città. A Catania preme ringraziare quanti hanno creduto con sincera lealtà nel suo operato. Vincenzo Catania era stato coinvolto nell'iniziativa con Pippo Santangelo e con la regia esterna dell'ex sindaco Mario Turturici, trascinato in quanto amico personale del deputato nisseno Alessandro Pagano. Un'avventura che finì subito, anche perché per Turturici non era sufficiente il rapporto personale a fronte di un progetto politico nel quale non aveva creduto sin dal primo momento. Ma a Catania forse era stata fatta qualche promessa diretta diversa. Promessa è di tutta evidenza non mantenuta.