sia pur nelle vesti non più di direttore generale ma di commissario straordinario dell'Asp di Agrigento. Stiamo parlando di Salvatore Lucio Ficarra, manager della sanità agrigentina che venerdì prossimo dovrà lasciare la direzione generale dell'azienda sanitaria provinciale che dirige da tre anni. In una intervista rilasciata al quotidiano “La Sicilia”, Ficarra non nasconde affatto che gli piacerebbe rimanere all'Asp di Agrigento. Se andrò via, lascio un'azienda che ha raggiunto ottimi risultati e che si è classificata al secondo posto in Sicilia tra tutte le aziende sanitarie, ha dichiarato Ficarra. Se resterò ad Agrigento, ha aggiunto, completerò i percorsi avviati: tra questi, il rifacimento dell'ospedale di Sciacca, il progetto di adeguamento delle guardie mediche disposto sul territorio provinciale, due progetti che riguardano il San Giovanni di Dio, l'ammodernamento dell'ospedale di Canicattì e l'inaugurazione a luglio del nuovo punto nascite a Licata. Ficarra che fa poi anche un elenco di ciò che lascia di definito nelle strutture sanitarie dell'Asp: l'apertura a Ribera delle sale operatorie, sempre a Ribera il progetto che riguarda la riabilitazione cardio pneumologica e a Sciacca, presso la Fondazione Maugeri, l'attivazione della riabilitazione pediatrica nonché l'inaugurazione e la ristrutturazione di servizi all'ospedale di Agrigento. Alla domanda “cosa avrebbe voluto fare e invece non ha fatto”, Ficarra ha risposto dichiarando che avrebbe voluto stabilizzare tutti i lavoratori, per dare certezza a loro e all'utenza e serenità agli uffici amministrativi, costretti invece ad andare dietro alle scadenze dei contratti di circa 600 unità. La stabilizzazione di questi lavoratori, ha precisato il manager dell'Asp, non avrebbe nemmeno aumentato la spesa perchè, di fatto, l'assunzione a tempo determinato o indeterminato costa tanto quanto. Si saprà dunque a fine mese se sarà Salvatore Lucio Ficarra a continuare ad occuparsi della sanità agrigentina. Anni, quelli della sua dirigenza, assai difficili sotto il profilo soprattutto dei rapporti con il territorio di Sciacca e che in taluni momenti hanno anche registrato un duro scontro tra la direzione strategica da un lato, e istituzioni, associazioni e comitati cittadini dall'altro, a fronte di tutta una serie di problematiche e criticità che continuano a riguardare ancora oggi l'ospedale di Sciacca e che non riescono a trovare una soluzione.