ad entrare nell'amministrazione guidata da Francesca Valenti. Sembra ormai più che un'indiscrezione infatti quella riferita a colui che ha già guidato la città di Sciacca nel periodo compreso tra il 2004 e il 2009.
A sostenere politicamente questa operazione è Alberto Sabella, consigliere comunale di Sicilia Futura, che dopo anni in cui era già stato politicamente vicino a Turturici, se ne era allontanato per incomprensioni sul piano personale per poi tornare a discutere con l'ex sindaco.
Un'operazione che apparentemente tende a spostare verso il centro la compagine amministrativa, in un periodo complicato sul piano della resa amministrativa del gruppo politico capeggiato da Francesca Valenti. Anche se oggi, dopo anni di militanza tra Forza Italia e Pdl (con un recente tentato avvicinamento poi non concretizzatosi da parte di dirigenti della Lega di Salvini), Mario Turturici non ha più un partito di riferimento.
Mario Turturici è un politico navigato. Fu eletto la prima volta in Consiglio comunale nel 1993. Era gli anni della Democrazia Cristiana, ancorché partito verso un tramonto legato a questioni diverse. Poi arrivò la scelta di campo accanto a Forza Italia, con primo sponsor Massimo Berruti. Poi, più o meno a sorpresa, l'approdo alla guida della città di Sciacca, promosso dal suo leader di allora Giuseppe Marinello.
Con Francesca Valenti Mario Turturici ha un rapporto personale e professionale precedente allo stesso ingresso in politica dell'attuale sindaco. Ma recentemente le parti si sono incontrate e confrontate più volte. L'altra sera le rispettive famiglie erano a cena insieme, non certo riservatamente visto che occupavano lo stesso tavolo all'aperto, probabilmente nell'ambito di un negoziato che adesso potrebbe concretizzarsi con l'innesto di Turturici in una giunta, di fatto, ancora di centrosinistra, se si considera che Francesca Valenti è una dirigente nazionale del Partito Democratico, cosa che fa immaginare che se ci dovessero essere elezioni anticipate l'attuale sindaco potrebbe finire candidata al Parlamento.
Ma oggi sorprendersi della possibile nomina di Mario Turturici, soprattutto dopo quello che sta accadendo nei palazzi romani, sembra piuttosto risibile. Certo, se l'operazione dovesse concludersi, ne verrà fuori un ampio dibattito. Scenari però dei quali uno come Turturici non si preoccupa certamente. L'idea prevalente pare essere quella che all'ex sindaco andrebbero le deleghe finanziarie.
Era Turturici, dunque, il soggetto con comprovata esperienza politica e competenze tecniche di cui si è parlato nei giorni scorsi. Grand commis di questa operazione come detto sarebbe Alberto Sabella, che dopo avere attaccato frontalmente il PD nel periodo della trattativa per l'ingresso in giunta di Sino Caracappa, ha ripreso il dialogo con il primo cittadino. Le parti al momento tengono le bocche cucite. Sul secondo assessore torna in campo immancabilmente Nuccio Cusumano. Potrebbe trattarsi, infatti, di Gianluca Guardino. Che dopo essere stato assessore con Fabrizio Di Paola, tornerebbe in sella nella giunta del sindaco suo successore. Vedremo come andrà a finire.