Si tratta del commissario ad acta nominato allo scopo di sostituirsi al comune di Sciacca per approvare sia il conto consuntivo del 2018, sia il bilancio di previsione del 2019. Nomine commissariali effettuate anche a Ribera (in quel caso il funzionario regionale incaricato è Antonio Garofalo), e ancora Agrigento, Alessandria della Rocca, Bivona, Calamonaci, Cianciana e Villafranca, all'interno di un elenco di comuni agrigentini tutti al momento ancora inadempienti sugli strumenti finanziari che è piuttosto nutrito: diciannove su 43, ossia quasi la metà.
Bilancio di previsione che a Sciacca, per la verità, non è stato ancora approvato nemmeno in giunta. Cosa che dovrebbe avvenire questa settimana. Gli uffici finanziari hanno dovuto negoziare con l'amministrazione in merito alla necessità di sforbiciare alcune voci di spesa. Rimangono quanto meno lunghi, anche se la giunta Valenti dovesse licenziarlo nei prossimi giorni, i tempi necessari per poi fare approdare il bilancio in Consiglio comunale. Situazione complicata, per non dire complicatissima.
Come vuole la prassi il commissario ad acta fisserà una data entro la quale tutto deve essere approvato. Condizione rivelatrice di una oggettiva difficoltà nella quale i conti del comune di Sciacca si trovano. Condizione che va ben oltre le sanzioni previste dall'ordinamento degli enti locali, in ordine alle quali il dibattito è aperto, non avendo peraltro fatto escludere per qualche tempo che in caso di inadempimento anche la figura del sindaco, oltre a quella del Consiglio comunale, potesse decadere dalle funzioni. Pare che non sia così, perché la norma regionale approvata con una mano fu cancellata con l'altra dopo le proteste dell'Anci. I tempi della stessa approvazione in giunta inducono a pensare che ci vorranno almeno diverse settimane prima che il punto possa approdare in consiglio.
Non è questo, però, adesso, il problema. No, perché il comune è particolarmente indietro con i tempi rispetto alla necessità di un bilancio che va chiuso al più presto, nell'ottica di una condizione che al momento impedisce all'ente di effettuare spese che non siano in dodicesimi. E la polemica politica è dietro l'angolo. Da più parti infatti l'opposizione fa notare che malgrado la situazione di crisi sia generalizzata e non riguardi soltanto Sciacca (è questa peraltro una delle giustificazioni evidenziate dalla maggioranza) rimane pacifico fare presto anche per evitare che ad approvare il bilancio sia un burocrate della Regione, con tutte le conseguenze del caso anche in termini di considerazione nei confronti di una cittadinanza già pesantemente vessata a livello tributario.
Intanto stasera torna a riunirsi il consiglio comunale. Il presidente Pasquale Montalbano si è affrettato a convocare la seduta nei giorni scorsi. Sono diversi i punti all'ordine del giorno tuttora in sospeso, ma la necessità di una convocazione alla fine di agosto è scaturita dalla dichiarata necessità di approvare in aula in tempi rapidi un progetto esecutivo di riqualificazione energetica dell'impianto di pubblica illuminazione del parco delle Terme da far partecipare ad un bando dell'Unione Europea. C'è una scadenza da rispettare, quella del primo settembre, altrimenti poi si perderà il diritto a partecipare a questo bando. L'ordine del giorno prevede anche i punti propedeutici ad un bilancio che però non c'è ancora nemmeno fisicamente, a partire dall'approvazione dell'elenco annuale 2019 e di quello contenuto nel piano triennale delle opere pubbliche.