per il 2017, si prospetta la possibilità che l'aumento di circa un milione di euro scaturito dall'emergenza discariche della scorsa estate possa essere scongiurato. È assai probabile, infatti, che il Comune riesca a rateizzare il debito, spalmandolo sui prossimi tre esercizi finanziari, sfruttando per quest'anno il ribasso d'asta scaturito dall'affidamento del servizio rifiuti nell'ambito del piano Aro. Nuove tariffe che, dunque, dovranno coprire dal primo all'ultimo centesimo i 5,3 milioni di euro necessari a sostenere il costo del servizio per l'anno in corso. Un problema non di poco conto, se si considera che da qualche anno almeno il 40% dei contribuenti non paga regolarmente. Problema, questo, per il quale si prefigura un giro di vite in materia di accertamenti, nell'ambito di una intensificazione della lotta all'evasione. Ma intanto si apprende anche che il nuovo piano ARO non sarebbe ancora partito, malgrado la gara d'appalto sia stata espletata ormai da tempo, a causa dei tempi che sono serviti al TAR per pronunciarsi, respingendolo, sul ricorso presentato dal Comitato per la trasparenza dei costi nel servizio rifiuti. Adesso ci siamo ma, riferiscono alcuni esponenti della maggioranza, questa situazione avrebbe già impedito al Comune di risparmiare delle somme rispetto ai piani finanziari precedenti.
Comune di Sciacca sempre alle prese con la necessità di raschiare il fondo del barile, per individuare nuovi introiti che permettano di chiudere il nuovo bilancio di previsione. Strumento finanziario che dovrebbe essere approvato anche questo alla fine del mese (in uno con le tariffe TARI). Scadenza che, però, naturalmente non potrà essere rispettata. È stata la previsione di entrate straordinarie a permettere, fin qui, di approvare i bilanci precedenti. Rientra tra queste entrate straordinarie anche quella riguardante il negoziato tuttora in corso con la Terme di Sciacca Spa, debitrice nei confronti del Comune di 700 mila euro di Imu non pagata. Al momento, però, il liquidatore Carlo Turriciano ha deciso di impugnare gli avvisi di accertamento emessi dall'ufficio finane, ritenendo che la somma realmente dovuta non superi i 500 mila euro, chiedendo in tal senso evidentemente almeno l'azzeramento delle sanzioni. Si sta valutando il da farsi, con l'obiettivo di evitare di trascinare per anni un nuovo contenzioso. Insomma: le parti potrebbero trovare un accordo a metà strada. Una transazione che invece è andata a buon fine è stata quella con Aeroviaggi, su un contenzioso lungo quattordici anni. Due milioni di euro circa la somma dovuta al Comune, “scontata” dal Comune di circa 150 mila euro.