al Ministero dell'Interno con l'Agenzia Nazionale per i beni confiscati alla mafia, oltre al primo obiettivo della ripresa dell'attività lavorativa a partire dal primo luglio, apre nuove prospettive di crescita e una gestione dell'azienda da parte degli stessi lavoratori. Insomma, quella della Calcestruzzi Belice, dopo tante controversie e mesi difficili, potrebbe essere un buon esempio di bene confiscato alla mafia che viene restituito alla società civile, attraverso la cooperativa costituita dagli stessi lavoratori. Lavoratori che sono pronti, in questa prima fase ad altre rinunce, a cominciare da quelle economiche, per raggiungere questo obiettivo. Di tutto ciò si è parlato ieri pomeriggio, quando Vito Baglio e Luigi Castiglione, di ritorno da Roma, sono arrivati nella sede dell'azienda per relazionare sull'esito del vertice a Roma. E tra i dipendenti è emersa la commozione, dopo mesi difficili.