il sindaco Valenti è stata l'intervista di ieri al nostro Telegiornale di Giuseppe Ambrogio, il quale ha travestito l'istituzione del ticket d'ingresso al Carnevale con il messaggio più o meno surrettizio volto alla necessità di cambiare il passo dell'attività amministrativa. Intervista che si è trasformata in assist per l'opposizione.
È stato Fabio Termine, in apertura dei lavori consiliari di ieri sera, a parlare sostanzialmente di crisi dentro la maggioranza, citando anche le precedenti critiche di Alberto Sabella sulla stessa nomina di Sino Caracappa.
Enzo Bonomo ha rimbeccato sia Ambrogio, sia lo stesso Sabella. Se sul consigliere del gruppo di Cusumano ha evidenziato come ormai si sia abituati a quelle che considera sue bizzarre uscite, ad Alberto Sabella (che, pure, nel frattempo è pure intervenuto ribadendo la necessità di concertare le decisioni) ha contestato l'atteggiamento di chi predica bene e razzola male.
Francesca Valenti ha definito le voci di crisi “fantapolitica”. Ne è venuto fuori uno scontro aperto con Paolo Mandracchia, che ha contrattaccato evidenziando che non di fantapolitica si tratta, sottolineando come lo scorso anno siano stati estromessi gli assessori (tra cui lui stesso) che avevano contribuito all'elezione dell'attuale sindaco e siano stati reclutati al posto loro nuovi componenti di giunta i quali (tranne Fabio Leonte) almeno al primo turno non avrebbero nemmeno votato per questa amministrazione. Ha regito pesantemente a questa considerazione Calogero Segreto. Alla fine Mandracchia ha lasciato i lavori, visibilmente irritato.
È questo lo scenario che fa da sfondo ad un clima da tutti contro tutti (o quasi), quello offerto ieri sera dal Consiglio comunale (senza diretta tv e con lo streaming di Youtube che a fine lavori stranamente sparisce dalla piattaforma). Condizione nella quale è complicato fare grosse previsioni per il futuro. Che Mandracchia da tempo valutasse di uscire dalla maggioranza non era un mistero. Non gli è andata ancora giù la vicenda della sua destituzione, anche se non è mai venuta meno la sua agibilità politica, considerato che non si è dimesso da consigliere. Una situazione complessa nella quale devono inserirsi le nomine dei due nuovi assessori. Si sa che Mario Turturici scalda i motori, mentre Cusumano starebbe provando ad inserirsi per il secondo nominativo. Un'impostazione che fornisce nuovi temi all'0pposizione, che tende a far notare come l'interesse primario di questa coalizione alla fine della fiera sia solo la spartizione delle poltrone, tema che però, obiettivamente si ripresenta ciclicamente e a ruoli invertiti tra chi ieri era in amministrazione e oggi è dall'altra parte della barricata e viceversa. L'autunno è alle porte, e si annuncia caldo, anzi rovente. Negare che nella maggioranza ci siano delle questioni aperte e tuttora irrisolte è inutile. Il sindaco è chiamata ad un lavoro di cucitura piuttosto difficile, anche se ormai non è più una questione di numeri, che ormai sono irrimediabilmente venuti meno.