Uno di quelli che hanno già fatto sapere che intende rappresentare Italia Viva (questo il nome dato dall'ex premier al suo soggetto politico) è stato Nuccio Cusumano. Lo ha fatto al Corriere di Sciacca di Filippo Cardinale. Questo significa che, dunque, almeno a livello locale, da oggi, il gruppo politico dell'ormai ex leader di Sciacca Democratica (dagli assessori Carmelo Brunetto a Calogero Segreto, da Giuseppe Ambrogio a Santo Ruffo, passando per Gianluca Guardino) si accingono a diventare ufficialmente rappresentanti del nuovo partito renziano. Partito, quello di Italia Viva, che rischia di essere un pullman pieno di gente, con pochissimi posti a sedere. A guidare il bus in Sicilia dovrebbe essere ancora una volta Davide Faraone. Ma sono tanti e tali i nomi di punta interessati a far parte di questo progetto, a partire da quello di Salvatore Cardinale, che trovarci posti a sedere rischia di essere un'impresa. Ci si domanda anche se e quali amministratori o ex tali possano ambire ad un ruolo. Inevitabilmente si pensa a Filippo Bellanca ma anche a Gioacchino Settecasi, che potrebbero ripartire da qui. Ma va detto anche che è difficile immaginare una possibile coabitazione Bellanca-Cusumano. Vedremo. Ma intanto ci sono amministratori in carica che guardano con simpatia a questa operazione. Non escludendo che tra loro possa esserci Francesca Valenti, pare assai più concreta la possibilità che ad aderire a Italia Viva possa essere il sindaco di Ribera Carmelo Pace. Che, giunto agli sgoccioli della sua sindacatura, ma con l'obiettivo tutt'altro che secondario, con la scelta di un nuovo candidato, di provare comunque pur sempre ad incidere in uno scenario che garantisca una sorta di continuità amministrativa, ha tutto il diritto di cominciare a ragionare su eventuali nuovi scenari futuri.
La politica dunque si conferma una malattia per tante persone. L'unica adesione al momento certa, quella di Cusumano, si conferma come una sorta di simbolo di questa malattia, che si inquadra in una fase storica in cui l'ex sottosegretario continua a puntare i piedi nei confronti di un assetto amministrativo (l'amministrazione Valenti) che lo vede tra gli insoddisfatti, con messaggi critici per non dire polemici che a più riprese vengono indirizzati ad un'azione politica dove la metafora preferita da Cusumano (quella del cambio di passo) evidentemente dal suo punto di vista (e dire che dispone di due assessori) non ha ancora visto l'attesa concretizzazione.
Tutto questo si inquadra nell'attesa ormai imminente nomina di Mario Turturici ad assessore dell'amministrazione Valenti, su iniziativa di Alberto Sabella. Nomina su cui il senatore Cusumano sembra avere delle riserve. Ma la priorità al momento è il bilancio di previsione, che richiede equilibrio interno. Equilibrio interno assolutamente indispensabile, soprattutto se si vuole chiedere senso di responsabilità agli altri.