punta da almeno dieci anni, negli anni scorsi la società del magnate italo inglese aveva perfino presentato un ricorso al TAR contro il comune di Sciacca. Certo, poi lo ritirò. E, a suggellare la pace, arrivò pure la cittadinanza onoraria a Sir Rocco Forte conferitagli dall'allora sindaco Fabrizio Di Paola.
Adesso che al Verdura gli scheletri delle ville si vedono fisicamente, questa pagina di storia è stata definitivamente chiusa. E, dunque, nascerà qui, ormai a breve, sul belvedere del Golf & Spa Resort, un villagio super esclusivo, che porterà alla periferia est di Sciacca residenti da seconde case (per loro saranno magari le decime) capitani d'industria e manager di grido. Quelle in construzione sono le prime venti delle quaranta villette di un investimento complessivo ultramilionario, che si avvale anche di un contributo da 20 milioni di euro su cui la società ha ottenuto un sostegno importante, quello di Invitalia, o ex Sviluppo Italia che dir si voglia.
Lavori quelli tuttora in corso iniziati nei mesi scorsi dopo il via libera alla necessaria variante urbanistica concesso dal Consiglio comunale di Sciacca lo scorso anno, nell'ambito di un progetto che ha permesso alle casse comunali di incassare almeno trecentomila euro di oneri di urbanizzazione secondaria e di contributi sui costi di costruzione. Gli oneri di urbanizzazione primaria, così prevede l'accordo, li realizzerà la stessa Rocco Forte. Al lavoro al Verdura c'è un'ATI composta da tre imprese. Decine gli operai all'opera, proprio al confine tra il Golf Resort e il complesso di Torre Macauda.
Il progetto iniziale per la verità prevedeva la costruzione di 87 villette. Poi si preferì ridimensionare l'investimento, riducendo l'impatto, pur mantenendo la stessa volumetria. I lavori sono a buon punto, poi inizieranno quelli per la seconda tranche. Nel frattempo però Rocco Forte potrà già vendere le sue ville. Pare che ci siano già richieste importanti da ogni parte del mondo. La Gran Bretagna, naturalmente, è al primo posto, in barba ad una Brexit isolazionista che se mette in crisi qualcuno questi sono i governi e ceti medi, non certamente i nababbi. Rimane pacifico che per Sciacca questo villaggio è un'opportunità straordinaria, e questo ben aldilà degli introiti da oneri di urbanizzazione. La nascita di quelle che definire villette rischia peraltro di farci fare ricorso solo ad un eufemismo, è importante sul piano di un'immagine di questo territorio che deve pensare, oltre a lamentarsi su Facebook, ad agire e ad essere finalmente migliore della impersonale classe politica su cui agevolmente si punta continuamente il dito.
Sciacca continua a godere di fortune immense, tipo l'interesse di persone di un certo livello su questo territorio. Rimane però, quella locale, salvo eccezioni per fortuna in incremento, una collettività ancora sostanzialmente strapaesana, che sta attenta a non sporcare solo se si trova in Svizzera, mentre qui tutto è permesso. E allora, che ben venga il villaggio di lusso al Verdura. Ma se vogliamo che queste persone vengano qui dobbiamo fargli trovare il meglio che Sciacca sa offrire: in termini di servizi e di decoro. Su questo l'amministrazione comunale deve fare molto ma molto di più di quanto non sta facendo. Ma se si pensa che sia una competenza esclusiva dell'amministrazione si sbaglia di grosso.