È ufficiale: sarà un'azienda speciale consortile a prendere il posto della Girgenti Acque Spa. La decisione è stata assunta poco fa all'unanimità dei sindaci presenti alla attesa riunione dell'ATI. Una scelta che, dunque, si inserisce sulla scia delle richieste provenienti dalla società civile, associazioni e cittadini. L'ATI adesso è alle prese con le determinazioni in merito ai comuni non consegnatari delle reti e che ambiscono al riconoscimento previsto per una gestione diretta ma per le municipalità ricadenti nelle aree protette previste dall'articolo 147. Un tema sul quale l'Opposizione di Centrodestra di Sciacca nel pomeriggio è intervenuta per stigmatizzare l'ipotesi che il consiglio direttivo dell’ATI, presieduto da Francesca Valenti, abbia diramato agli uffici una direttiva con cui consentirebbe ai predetti comuni di avere una proroga di diciotto mesi.
Se questa notizia dovesse essere vera per il Centrodestra sarebbe di una gravità inaudita atteso che vanificherebbe le battaglie portate avanti dal comune di Sciacca per fare in modo che il principio dei solidarietà all’interno dell’ATI, con una suddivisione dei costi tra tutti i comuni dell’ambito assolutamente equa, si concretizzi. In questa maniera il principio verrebbe meno. I 27 comuni rimarrebbero consegnatari e gli altri continuerebbero a gestire il servizio per come hanno fatto. La cosa è grave per due ordini di ragione: da un lato la notizia non è stata resa pubblica al consiglio comunale di Scisca celebrato qualche giorno fa e dall’altro è grave che ciò venga avallato da un presidente dell’ATI che è anche sindaco di un comune consegnatario, pregiudicando gli interessi dei cittadini e dunque della comunità saccense.