è stata gestita dalla cooperativa Agorà, già concessionaria sia del Castello Incantato di Filippo Bentivegna, sia del Castello Luna. Beni ai quali, (per il Castello Incantato grazie a un progetto di finanza scattato nei primi anni Duemila, l'inizio della gestione del Castello Luna invece è molto più recente) l'Agorà, presieduta da Giuseppe Gulino, garantisce una fruizione al pubblico ordinata e organizzata in maniera oggettivamente e riconosciuta da tutti come professionale e redditizia.
Per essere ancora più precisi, la Casa Museo Scaglione fu affidata alla cooperativa Agorà nel 2017 e in maniera provvisoria, al culmine dell'adesione della società ad un apposito avviso aperto a manifestazioni d'interesse nel quadro di un patto di collaborazione, nelle more che l'amministrazione procedesse alla pubblicazione di un bando pubblico vero e proprio per il conseguente affidamento definitivo. Un affidamento che obbediva alla necessità del comune di garantire l'apertura del museo senza più l'onere di pagare le spese necessarie per il personale.
Dopo il primo anno, alla scadenza della concessione (stiamo parlando del luglio 2018) il comune rinnovò la concessione in questione all'Agorà, che dunque poteva regolarmente continuare a gestire la Casa. Non ha fatto la stessa cosa invece quest'anno. Se ne dedurrebbe che, di conseguenza, l'amministrazione nel frattempo abbia proceduto alla pubblicazione dell'atteso bando per passare così dal “provvisorio” al “definitivo”. E invece, a sorpresa, il comune non ha fatto niente di tutto questo.
Anzi, ha pubblicato nuovamente un'altra manifestazione d'interesse per un nuovo affidamento provvisorio. C'è da pensare che, probabilmente, l'amministrazione ha ritenuto che la gestione dell'Agorà non abbia rispettato quanto previsto nell'atto di concessione originario. Se così fosse però Gulino sarebbe alquanto sorpreso di apprenderlo, non avendo mai ricevuto alcuna contestazione né durante, né dopo la scadenza dell'ultimo periodo di concessione. Al contrario, poco prima che scadesse la seconda annualità, Gulino aveva ricevuto per le vie brevi notizia di imminente rinnovo della concessione. Non così però hanno stabilito i successivi atti ufficiali.
A luglio, infatti, il dirigente responsabile del sesto settore, ha informato il presidente Gulino che non era più intenzione dell'amministrazione Valenti procedere alla proroga della convenzione con l'Agorà per la gestione della Casa Museo Scaglione.
Ne è scaturito, pochi giorni dopo, un avviso per (come già detto) una nuova manifestazione d'interesse per la gestione della casa museo Scaglione per un altro anno. E così, il 20 ottobre l'Agorà dovrà consegnare le chiavi al nuovo gestore.
Stando a quanto si apprende, solo una istanza è arrivata per l'avviso pubblico. A presentarla sarebbe una cooperativa sociale specializzata nell'assistenza domiciliare agli anziani, che dunque evidentemente sarebbe chiamata a sperimentare per la prima volta nella sua storia la gestione di un bene culturale. Gli uffici sarebbero stati spiazzati da questa richiesta, e stanno valutando tutte le garanzie del caso, che possano dirimere eventuali dubbi sulla capacità di una cooperativa (che si è sempre occupata di altre materie) di assicurare la fruizione di un museo. Conclusione della vicenda: inevitabilmente, nelle more che si completi questo iter, la Casa Museo Scaglione rimarrà chiusa. E ci si domanda, visto che nessun bando è stato pubblicato, che senso abbia avuto togliere la concessione provvisoria all'Agorà. Un mistero che probabilmente prima o poi qualcuno si degnerà di chiarire. Agorà che, peraltro, riusciva a dirottare visitatori in piazza Duomo (con il rispetto dovuto alla qualità dei reperti che si trovano allo Scaglione) solo grazie ad un biglietto integrato che garantiva l'ingresso nei tre musei gestiti (due dei quali quelli all'aperto, il Castello Incantato e il Castello Luna).