La giunta regionale di governo ha approvato il regolamento di organizzazione e lo statuto dei due nuovi consorzi. Segna, dunque, un passo avanti importante la riforma regionale che prevede l'accorpamento degli attuali consorzi di bonifica e la costituzione di soli due enti. E' un atto che segna un nuovo inizio, commenta al nostro telegiornale l'assessore regionale all'agricoltura Antonello Cracolici, e che consentirà di ottimizzare la gestione e di ridurre i costi attraverso quelle economie di scala che, auspichiamo, consentiranno di dare maggiore efficienza alla gestione del servizio e minori costi a carico degli agricoltori. Una riforma duramente contestata nel territorio agrigentino dalla segreteria provinciale della Filbi, la federazione italiana dei lavoratori dei consorzi di bonifica, che nello scorso mese di marzo era intervenuta per dire no all'accorpamento e alla nascita di due soli consorzi. La categoria teme che l'accorpamento possa soltanto far degenerare l'attuale situazione in cui versano i Consorzi. Ma non solo. E' una riforma che non convince il settore se si guarda a ciò che hanno prodotto finora in Sicilia le recenti forme di accorpamento attuate, vedi Ato idrici, Ato rifiuti e Liberi Consorzi di Comuni. Ma la federazione dei lavoratori dei consorzi di bonifica ha anche contestato altri aspetti della riforma che restano tutti da chiarire, a cominciare dai nuovi servizi che i consorzi sarebbero chiamati ad erogare.