e non a consumo, come era previsto che avvenisse per tutte le utenze già dotate di contatore. E’ quanto ha disposto ieri il presidente dell’Ati Francesca Valenti generando un altro caso all’interno della già complessa gestione del servizio idrico integrato in provincia. Come se non bastasse la posizione dei cosiddetti “comuni dissidenti”, quest’ultimo provvedimento rischia di generare peraltro problemi di ordine pubblico, una vera e propria sommossa in tutti quei comuni che invece l’acqua la pagano a consumo e a costi salati. E sono stati per primi i commissari prefettizi a contestare, nella stessa giornata di ieri, l’iniziativa del presidente Valenti chiedendo che venga rivisto con urgenza il deliberato. Commissari che evidenziano, al di là delle considerazioni sulla competenza e legittimità dell’atto, come questa decisione li priverà delle risorse economiche necessari per continuara a gestire il servizio in provincia. In pratica nei comuni di Raffadali e Favara si sta completando la fase della collocazione dei contatori alle utenze per il pagamento dell’acqua a consumo. L’ATI ha previsto che nelle more della definizione di questo processo, sia applicata invece a tutti gli utenti dei due comuni, quindi anche a quelli già dotati di contatore, il regime forfettario , pari alla media della tariffa d’ambito. Per i commissari Prefettizi si tratta di fatto di una riduzione del costo dell’acqua nei due comuni, con un passaggio indiscriminato di tutte le utenze al sistema forfettario che metterà in crisi la loro gestione, privata di risorse economiche essenziali per continuare a garantirla.
Non solo un problema economico gestionale, per i commissari prefettizi si palesa il rischio di ordine pubblico in provincia e di analoghi pretese che potrebbero arrivare da altri comuni, in una fase delicata e che peraltro registra anche l’impegno delle forze dell’ordine a combattere abusi e veri e propri furti di acqua. Insomma, dichiarano di non comprendere perché la trasformazione da forfait a consumi dei nuovi utenti già dotati di contatore non possa avvenire ora e sia stata invece allungata immotivatamente la durate del regime forfettario a Favara e Raffadali. Decisione, quella assunta dall’Ati che viene oggi fortemente contestata da Intercopa. E’ un atto di assoluta ingiustizia nei confronti di tutti quelli che negli altri comuni pagano l’acqua, in base ai consumi e a costi salati, ha dichiarato il Comitato Intercomunale per l’acqua pubblica per il quale, tra l’altro, non è una prerogativa dell’Ati quella di assumere un tale provvedimento.
Intercopa, dunque, dichiara di condividere la presa di posizione dei commissari prefettizi sia in termini di legittimità del provvedimento, sia in termini di opportunità rispetto a quello che viene vista come una ingiustizia. Non è concepibile, per Intercopa, che nella stessa provincia ci siano utenti di comuni che pagano l’acqua a costi esorbitanti e altri che consumano liberamente tanto pagano con un sistema forfettario.
Pensavamo dopo esserci liberati di Girgenti Acque e avere assistito all’approvazione dell’Azienda Speciale Consortile per la gestione pubblica dell’acqua, di evere esaurito la nostra azione e invece, dichiara Intercopa, dobbiamo rimanere vigili anche sulla pretesa dei comuni dissindenti di continuare la gestione autonoma delle loro reti.