e concorsi per nuove assunzioni al comune. E, naturalmente, l'attesa nomina di due nuovi assessori. È una specie di “lista della spesa” quella che il gruppo politico capeggiato da Nuccio Cusumano al gran completo ha presentato ieri a Francesca Valenti nel corso dell'atteso confronto tra le parti. Confronto preceduto da un periodo convulso, caratterizzati da una vera e propria partita a scacchi (tra dichiarazioni e piedi puntati) scaturita da una sempre più palese insoddisfazione da parte del gruppo di Sciacca Democratica, malgrado all'interno dell'amministrazione ci siano due suoi assessori.
Due ore e un quarto di vertice su cui, nelle conseguenti “veline”, l'ex sottosegretario parla di “netta convergenza” da parte del sindaco sui punti rappresentati. In particolare: dai concorsi da fare con la necessaria accelerazione ai grandi eventi da finanziare con un mix di risorse comunali, regionali e private. Ma non è tutto. Nuccio Cusumano ha chiesto l'istituzione di un coordinamento politico con i capigruppo e l'apertura a quello che ha definito “un costruttivo confronto con le opposizioni sui punti di ampio respiro e di maggiore interesse”.
Ancora sulle Terme: Sciacca Democratica considera la manifestazione d'interesse un diversivo inutile che rinvia a tempi lunghi la definizione delle procedure da parte della Regione sulla pelle dei cittadini. Ribadita poi la necessità di riordinare le deleghe assessoriali. E, a proposito della nomina dei due nuovi assessori (che come si sa avverrà dopo il Bilancio) Sciacca Democratica pretende che si faccia riferimento a quella che viene definita “una ragionata e oggettiva considerazione del dato politico”. Traduzione dal politichese: Sciacca Democratica vuole il terzo assessore.
Insomma: un fittissimo elenco di cose da fare o da migliorare (definite forbitamente “priorità programmatiche”) che neanche la più agguerrita delle opposizioni avrebbe potuto rendere più efficace. Il catalogo è lungo: viabilità, strade di accesso al mare, ingressi della città, cura del verde pubblico e pulizia della città, arredo urbano, monitoraggio dell'edilizia scolastica, occhio di riguardo alle periferie e lotta senza quartiere agli incivili.
E ancora: i cusumaniani chiedono un utilizzo ottimale della tassa di soggiorno (evidentemente ritengono che così non sia) con un preciso programma e l'indicazione di importi e finalità specifiche affidati agli assessori di competenza, con particolare riguardo alle opere pubbliche più urgenti. Chiedono, quelli di Sciacca Democratica, anche l'istituzione di una cabina di regia alle dirette dipendenze del Sindaco, formata da tecnici. Obiettivo: monitorare e preparare progetti per i bandi europei. Ritengono, quelli di Sciacca Democratica, che occorra aprire i consigli comunali ai segretari di partito e che sia necessario formare delegazioni rappresentative di maggioranza per incontri istituzionali ai diversi livelli sulle importanti problematiche aperte.
Insomma: Cusumano all'attacco. Difficile immaginare che, nel suo intimo, Francesca Valenti consideri normalissimo che una delle forze preponderanti della sua stessa maggioranza le rappresenti questa clamorosa insofferenza. Ma la politica ha abituato (e non certo da oggi) a trasformare il bianco in nero. Magari se si passasse dal grigio sarebbe più giusto.