quello di Castelvetrano, che è classificato come “presidio di base”.
È quanto si legge in una nota del Comitato Civico per la Sanità di Sciacca. Nota nella quale si ricorda che se Sciacca è da tanti anni riferimento per l'infarto miocardico, con una rete ben organizzata, allora non può non esserlo anche per l'infarto cerebrale.
E se – si domandano dal Comitato - il paziente ha contemporaneamente problemi vascolari cardiaci e neurologici dove lo portiamo?
L'ospedale di Sciacca dispone già di quella neuroriabilitazione grazie alla quale si può chiudere tutta la parte del percorso successivo all'ictus senza necessità di ulteriori trasferimenti. Al Giovanni Paolo II inoltre c'è già il collegamento informatico con la neurochirurgia di Civico e Villa Sofia, oltre ad un servizio di Radiologia con guardia attiva notturna. Castelvetrano invece ha pochi radiologi e una Risonanza Magnetica da tanti anni che lavora solamente saltuariamente.
Non ha senso dunque per il Comitato individuare l'unità operativa semplice di Neuroradiologia a Sciacca e istituire la Stroke Unit a Castelvetrano. Si chiede dunque al sindaco si faccia promotore di un urgente incontro con la deputazione regionale e nazionale, con i sindaci, con il direttore sanitario e gli specialisti delle branche coinvolte degli Ospedali Civili Riuniti di Sciacca e Ribera.