ma anche messo a disposizione l'appartamento nel quale si trovavano i due nordafricani arrestati a Menfi lo scorso 6 giugno. Con l'accusa di associazione a delinquere finalizzata al favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, due menfitani sono stati arrestati dal Gico della Guardia di Finanza. Si tratta di Felice Montalbano, 58 anni, operaio, e Pietro Bono, 63 anni, pescatore. Arresti che si inquadrano nell'ambito dell'inchiesta scaturita dall'operazione denominata “Scorpion fish” contro l'immigrazione clandestina, coordinata dalle Procure di Palermo e Marsala, messa a segno il 6 giugno. Operazione che ha portato all'arresto a Menfi di due nordafricani, un uomo di 50 anni e una donna di 36 anni, coinvolti in un vasto giro dedito al favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e al contrabbando di sigarette. Per gli investigatori, Felice Montalbano e Pietro Bono avrebbero dato supporto logistico per la custodia di un natante utilizzato per il trasporto di migranti. Felice Montalbano, inoltre, avrebbe messo a disposizione dei due tunisini l'appartamento nel quale si trovavano. E' durante le fasi di inseguimento dei due nordafricani che un finanziere del Nucleo di Polizia Tributaria di Palermo, Pasquale Gagliardo di 27 anni, precipitando dal tetto di un edificio, riportò gravi ferite. Solo nelle scorse ore si è appreso che le sue condizioni sono migliorate e che adesso è fuori pericolo. Una inchiesta che ha fatto venire fuori anche particolari inquietanti, con gli inquirenti che ritengono che le traversate dall'Africa alla Sicilia avrebbero ospitato anche soggetti jihadisti presumibilmente collegati al terrorismo internazionale. Nell'ambito della medesima operazione, a Lampedusa è stato arrestato un somalo di 23 anni, ritenuto uno dei torturatori dei tanti profughi che cercano di raggiungere le coste italiane.