giorno in cui è previsto il ritiro del secco multimateriale differenziato. E' questa la motivazione che sta alla base della ennesima protesta dei lavoratori che effettuano a Sciacca il servizio di raccolta dei rifiuti, anche se in realtà per quel giorno è stato proclamato un nuovo sciopero a livello nazionale nel settore pubblico e privato che coinvolgerà i lavoratori di diversi settori, compreso il comparto scuola. Si tratta di una protesta a livello nazionale già scattata alcune settimane fa e alla quale i lavoratori del servizio rifiuti di Sciacca avevano aderito. Anche in quella occasione lo sciopero era stato effettuato di venerdì in una settimana di passione per la città di Sciacca visto che erano saltati due turni di raccolta dell'umido, tant'è che l'indomani dello sciopero, nella impossibilità di potere ritirare la frazione umida per i soliti problemi di saturazione dell'impianto di compostaggio, venne deciso di apportare una modifica all'ecocalendario e di ritirare la plastica non raccolta il giorno prima per via dello sciopero nazionale. Che sia di adesione o meno allo sciopero nazionale, i lavoratori del servizio rifiuti si fermeranno il 25 ottobre perchè non ricevono con puntualità lo stipendio. Non hanno ancora percepito le spettanze di settembre e il problema è sempre legato ad una procedura di pagamento complessa e farraginosa che non si riesce a rendere più celere e più semplice. Sono le ditte Bono e Sea a rimarcare oggi come i brevi ritardi nel pagamento degli stipendi siano legati proprio ad un ingranaggio che non funziona. Ditte che inoltre contestano che i sindacati presentino lo sciopero di venerdì prossimo come protesta per problemi locali quando invece è una manifestazione nazionale.