dei lavori consiliari di domani mattina. A farlo sono stati Pasquale Bentivegna, Calogero Bono, Gaetano Cognata, Cinzia Deliberto, Lorenzo Maglienti, Giuseppe Milioti, Salvatore Monte e Carmela Santangelo. Fanno notare che la diretta streaming, fino ad oggi garantita - parole testuali - in maniera del tutto sconclusionata, non è bastevole per rendere partecipi i cittadini ai lavori d'aula. Chiedono, dunque, i consiglieri, al presidente Montalbano, di notificare loro per tempo se l'amministrazione sarà in grado di garantire il servizio. "Questo consiglio senza la trasparenza che solo la televisione può garantire non ha motivo di tenersi" dice oggi al nostro Telegiornale Giuseppe Milioti. C'è anche questo nella tesissima vigilia della seduta del Consiglio comunale che domani inizierà alle 9 del mattino. All'ordine del giorno ci sono i punti propedeutici al Bilancio di previsione 2019 nonché lo stesso schema triennale. I punti sono questi (e altri, per la verità), ma gli occhi sono puntati sul rischio che salti tutto. E questo perché l'amministrazione non dispone più di una maggioranza consiliare. I muscoli sono stati già mostrati con la clamorosa doppia bocciatura di indicazione del prezzo delle aree artigianali e del piano triennale delle opere pubbliche. Vicenda che ha indotto Francesca Valenti a tentare di correre ai ripari, organizzando le ormai celeberrime consultazioni con l'opposizione. Consultazioni considerate tardive, ancorché originali nella loro promozione. Sullo sfondo c'è soprattutto la questione tra le questioni, ossia la stabilizzazione dei 73 lavoratori precari a 21 ore. Questione che, stando sempre a quanto detto dal funzionario responsabile Nando Rapisardi, va risolta entro il 31 ottobre, che è poi la data di scadenza del contratto tuttora vigente. Ex Lsu che stanno col fiato sospeso, preoccupati che le beghe politiche prevalgano sul loro destino. Per Milioti "il sindaco ha gestito malissimo questa vicenda, e ora vuol far cadere sull'opposizione responsabilità che sono soltanto in capo a lei, alla sua coalizione e agli appetiti dei suoi autorevoli sostenitori, da Michele Catanzaro a Nuccio Cusumano, che hanno imposto un azzeramento della giunta che oggi si sta rivelando dannoso per la città". Il punto è che si sta cercando una via d'uscita. Nessuno, nell'opposizione, sembra intenzionato a concedere a Francesca Valenti l'alibi di dare la colpa alla minoranza per la mancata stabilizzazione dei precari. A confrontarsi sono diverse tesi. Se Fabio Termine è pronto a votare il Bilancio e a salvare i contratti degli LSU a condizione che un minuto dopo la Valenti si dimetta, oggi c'è chi nel Centrodestra propone dimissioni in massa per mancata agibilità politica e impossibilità di prendere una decisione libera, che non intacchi i diritti dei lavoratori socialmente utili. Il tentativo in atto da parte di qualcuno, soprattutto nel centrodestra, è di non ostacolare il passaggio del Bilancio. Difficile però che su questa idea il fronte rimanga compatto. C'è chi, infatti, come il Fratello d'Italia Gaetano Cognata, ha già fatto sapere che non intende aderire a questa ipotesi. E mentre è ancora da capire la posizione definitiva del Movimento 5 Stelle (Teresa Bilello e Alessandro Curreri hanno detto genericamente che agiranno come hanno sempre fatto, nell'interesse pubblico) la CGIL Funzione Pubblica oggi interviene sia per chiedere la conferma delle 21 ore per i precari, ribadendo anche la soluzione normativa per il comune sull'individuazione delle somme, sia per invocare da parte del Consiglio comunale il via libera di tutti gli atti. Insomma: sono ore febbrili quelle attuali, che coinvolgono tutti, maggioranza e opposizione. E domani la seduta consiliare si annuncia particolarmente accesa.