E’ il risultato raggiunto a conclusione di una lunga e tesa giornata che tra lavori d’aula, sospensioni e riunioni ai piani alti ha bloccato per 12 ore a palazzo di città l’amministrazione, il consiglio comunale e gli Lsu.
Un negoziato lungo ed estenuante, iniziato in mattinata con la richiesta di discontinuità da parte del centrodestra alla quale il sindaco aveva risposto assumendo degli impegni piuttosto generici. La sorte del bilancio e con esso soprattutto quella dei precari sembrava segnata. Bocciatura sicura. Ancor piu’ nel primo pomeriggio quando l'opposizione ha alzato la posta, chiedendo espressamente l'azzeramento della giunta, subordinandola all'approvazione dei punti relativi al bilancio.
Sembrava che ogni parvenza di accordo potesse saltare e , invece, Francesca Valenti ha sorpreso tutti, a cominciare probabilmente dalla stessa minoranza, rinnovando l'impegno ad aprire una fase nuova, improntata sul dialogo con l'opposizione ("a partire da lunedì pomeriggio", ha detto), e annunciando anche che non solo non amplierà la giunta con i due attesi nuovi innesti ma che, anzi, è addirittura disponibile a rivedere, rimodulare, o azzerare la sua compagine amministrativa. Lo ha dichiarato in aula, alla ripresa dei lavori consiliari. A quel punto, si è compreso che la strada verso l’approvazione dei punti finanziari era in discesa, anche se non sono mancati i riferimenti a quello che l’opposizione ha chiaramente definito un“ricatto”, in riferimento alla spada di Damocle del 31 ottobre per la stabilizzazione degli lsu. Lo hanno evidenziato Cinzia Deliberto e Carmela Santangelo prima di abbandonare l’aula, lo ha ribadito con veemenza Fabio Termine tra i più decisi a bocciare lo strumento finanziario, per coerenza politica ha dichiarato. Anche lui però ha abbandonato i lavori consiliari consentendo di fatto l’abbassamento del quorum, così come hanno fatto subito dopo altri esponenti dell’opposizione. In aula sono rimasti i 5 Stelle Bilello e Curreri e per il centrodestra: Bono, Milioti, Bentivegna e Maglienti. Non era sufficiente, infatti, consentire ai 12 consiglieri di maggioranza di approvare i punti finanziari. Fondamentale per l’immediata esecutività degli atti era la presenza e soprattutto il voto favorevole di 13 consiglieri e così, a turno, un esponente della minoranza ha garantito che tutto si svolgesse regolarmente e speditamente. Opposizione che ha parlato comunque di libertà calpestata con i consiglieri costretti a votare con la pistola puntata alla tempia di un'emergenza sociale, quella degli ex Lsu, a cui non poteva essere scaricata la colpa di inadempienze e comportamenti da addebitare esclusivamente al sindaco Valenti che adesso è chiamata ad aprire una nuova fase della politica saccense. Non ci saranno ulteriori appelli, è l’ultima chanche che le viene offerta, hanno evidenziato gli esponenti dell’opposizione, pretendendo il rispetto degli impegni assunti dall’amministrazione verso gli lsu, ossia l’immediata stabilizzazione a 18 ore più 3 di integrazione, per garantire l'attuale monte orario.
Il bilancio 2019 è passato nettamente in secondo piano. A tenere banco ancora una volta è stata la questione dei precari , ma non è certamente una novità se si va indietro nel tempo, fino agli anni ‘90, a ricordare le tante volte in cui la loro presenza in aula è stata condizionante per la politica locale.