Nondimeno hanno perso anche il ricorso al Tar che, a fronte di una serie di inadempimenti da parte della società d’ambito, era finalizzato ad ottenere un risarcimento danni di 76 milioni di euro. Ricorso presentato nel 2014 contro l’Ambito Territoriale Ottimale, poi sostituito dall’Ati, e la Regione Siciliana, per il quale venivano tirati in ballo il Consorzio Tre Sorgenti e i cosiddetti comuni ribelli, quelli che si sono rifiutati di consegnare impianti e reti idriche e hanno continuato la gestione diretta dell’acqua.
La società d’ambito e la Regione venivano chiamate in causa da Girgenti Acque per il mancato rispetto degli obblighi previsti nella convenzione di gestione del servizio idrico integrato, stipulata nel novembre del 2007. Su tutte la mancata consegna delle reti idriche da parte di diversi comuni e il ritardo nell’approvazione del piano tariffario. Inadempienze, da parte prima dell’ato idrico e poi dell’Ati, che secondo il gestore privato avevano causato un danno economico alla società per il quale, appunto, era stato presentato ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale finalizzato ad ottenere il risarcimento milionario, 76 milioni di euro per l’esattezza. E’ passata tanta acqua sotto i ponti, per rimanere in tema, ma a distanza di cinque anni dall’iniziativa di Girgenti Acque, la terza del Tar nei giorni scorsi si è pronunciata, rigettando il ricorso.
Per l’ex sindaco di Menfi Michele Botta, da noi contattato, il pronunciamento del Tar, nonostante tutto quello che nel frattempo è successo negli ultimi anni, regala comunque un’altra vittoria ai comuni da sempre definiti “ribelli”, dimostrando come le inadempienze di Girgenti Acque non fossero imputabili alla mancata consegna di risorse e reti idriche da parte di questi comuni. Michele Botta che fa parte, assieme ad altri ex amministratori del comitato per l’acqua pubblica di Menfi ( comune che ancora oggi , nonostante la gestione pubblica vuole continuare ad espletare autonomamente il servizio idrico) non perde l’occasione per lanciare una frecciatina a quanti hanno contestato la posizione assunta dai comuni ribelli. Anche questo pronunciamento da parte del Tar, sostiene, legittima il nostro operato, con buona pace delle associazioni, centri studio e persino giornalisti che hanno sostenuto il contrario cercando di screditare la battaglia da noi portata avanti.